Depositi bancari tassati, è anche intervenuto il Presidente della BCE Draghi
Tassi sui depositi bancari. A dicembre è prevista una riunione della BCE dalla quale ci si aspettano decisioni importanti per l’economia reale; in particolare da tale riunione potrebbe, con ogni probabilità, sortire una accelerazione per il Qe2 con allungamento dei tempi e una più che probabile espansione dell’acquisto dei titoli. I tassi sui depositi della BCE subiranno certamente ancora un calo,inoltrandosi in terreno ancora maggiormente negativo rispetto all’attuale – 0.20%. Il Presidente della BCE, Mario Draghi, infatti, in occasione dell’European Banking Congress il 20 novembre, molto tecnicamente ha affrontato questo tema parlando della necessità di maggiore fluidità nei movimenti di depositi bancari. Va subito chiarito che non si tratta affatto di un indebolimento economico della BCE, come sarebbe se le banche utilizzassero le loro riserve per fare investimenti.
In realtà, quello auspicato da Mario Draghi rappresenta una maggiore vivacità nel movimento di riserve da una banca all’altra,in quanto enti finanziatori di imprese. In questo modo le riserve si spostano semplicemente da una banca all’altra,restando nel complessivo invariate nell’ambito della BCE. In questo meccanismo si introduce strategicamente la riduzione dei tassi sui depositi bancari con l’obiettivo di una positiva ricaduta sull’economia reale: quanto più i tassi sui depositi sono in territorio negativo, tanto più chi li possiede tenderà a disfarsene più velocemente che può, finanziando imprese nell’economia reale o cedendo i depositi ad altre banche che sono enti finanziatori a loro volta; i tassi negativi, poiché comportano che chi tiene le riserve deve pagare alla BCE, fanno sì che ci sia una rapida circolazione di capitale e rapidi investimenti nell’economia reale. Per questo motivo certamente la BCE porterà ancora più in negativo i tassi: per dare una spinta all’economia reale accelerare la ripresa economica europea e il PIL delle varie Nazioni.