Da domani 10 luglio partirà l’attivazione online dei nuovi Contratti di Prestazione Occasionale che potranno fruire le imprese fino a cinque dipendenti. Sarà possibile registrarsi sull’apposito servizio fruibile telematicamente su piattaforma INPS: è quanto è stato pubblicato dall’istituto di previdenza con la circolare 107/2017, che riguardano anche il Libretto Famiglia (i nuovi voucher lavoro utilizzabili solo da datori di lavoro domestico).
Abolito il Voucher con il DL 50/2017, adesso sarà possibile fruire di due contratti per lavoro occasionale: il libretto famiglia se il datore di lavoro è persona fisica che non esercita attività d’impresa o di libera professione e per gli altri datori di lavoro, il contratto di lavoro occasionale. Come ha sottolineano l’Inps con la Circolare n. 107/2017 le due diverse forme di contratto si differenziano l’una dall’altra in relazione ai datori di lavoro, ai tempi di comunicazione della prestazione, al regime dei compensi ed alla contribuzione obbligatoria.
In entrambi i casi, si retribuisce una prestazione di lavoro occasionale, nel modo seguente, come definito e stabilito dalla nuova normativa: tetto di 5.000 euro annui per ciascun lavoratore e datore di lavoro, tetto di 2.500 euro per ogni utilizzatore (azienda o famiglia) verso lo stesso lavoratore. L’impresa deve computare il 75% dell’importo versato a titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità, giovani con meno di 25 anni iscritti a un ciclo di studi di qualsiasi ordine e grado, disoccupati, percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI o SIA), o di altre prestazioni di sostegno del reddito.
Chi fruirà delle due forme di contratto di lavoro occasionale (imprese o famiglia) dovrà scegliere se accedere al Libretto Famiglia o al Contratto Prestazioni Occasionali. In quest’ultimo caso ci sono poi tre differenti iter dedicati a pubbliche amministrazioni, imprese agricole, altre imprese.
Sia gli utilizzatori sia i prestatori i lavoratori devono fornire le proprie generalità e i dati necessari alla gestione dei rapporti di lavoro. I lavoratori devono inserire ed indicare anche l’IBAN del conto corrente o gli estremi di libretto postale o carta di credito su cui l’INPS effettuerà i pagamenti.
Il meccanismo prevede dunque che l’impresa (o la famiglia) paghi la prestazione all’INPS tramite modello F24 o strumenti elettronici, poi l’istituto previdenziale procederà al pagamento del lavoratore entro il 15 del mese successivo alla prestazione.