Crisi: si dimette STARK, il rappresentante tedesco alla BCE, la Germania cerca di affossarci?

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Secondo noi ormai la Merkel le sta provando tutte per affossare l’Italia. Dopo alcuni giorni di respiro, dovuti al varo imminente della manovra che è sembrata piacere ai mercati con le ultime modifiche, oggi la Cancelliera se ne è inventata un’altra: Stark, rappresentante tedesco alla BCE si è dimesso “per problemi personali ……”; ma la verità è che il banchiere tedesco era contrario all’ acquisto dei titoli italiani e spagnoli da parte della Banca Centrale Europea.

Quindi dopo il comunicato dato da tutte le Agenzie di stampa “subito giù le Borse”,  con Milano che ha perso il 4,93 per cento e lo spread Bund-Btp è riesploso sopra i 360 punti.
E’ pacifico a questo punto pensare che Francia e Germania abbiano mal gradito la manovra finanziaria italiana, a differenza degli investitori, in quanto non contiene le liberazzazioni delle nostre grandi aziende, su cui vorrebbero mettere le mani (vedi Eni, Enel ecc.), oltre al nostro patrimonio. Ciò lo dimostra il fatto che nel momento in cui la situazione stava rimettendosi al meglio, detto tra parentesi, arriva la doccia fredda: Un Paese amico avrebbe fatto di tutto per impedire le dimissioni di Stark in un momento così delicato, ma probabilmente così non è. Molti analisti hanno parlato del disappunto tedesco nell’acquisto di titoli italiani e spagnoli quando alla Germania occorreva il salvataggio della Grecia (visto che di quest’ultima hanno tanti titoli in pancia) ma se l’Italia si rimetteva in carreggiata la Bce avrebbe pensato solo alla Grecia… Il discorso non fila
E’ chiaro che potrebbero essere tutte congetture ma non si sa dietro le quinte quale sia il vero disegno di Francia e Germania, a proposito del futuro dell’Euro…

Sicuramente vero è che le dimissioni di di Stark dalla Bce hanno portato a mille le incertezze sulle future azioni della BCE a proposito della crisi dei debiti sovrani.

Oltretutto proprio nel giorno in cui Goldman Sachs ha previsto che molte banche europee, 38 per la precisione,  potrebbero essere costrette ad una ulteriore raccolta di capitali valutata tra i 30 e i 92 miliardi di euro altrimenti dovranno procedere alla svalutazione dei titoli di Stato di Paesi come Italia, Grecia e Spagna che le stesse banche hanno in portafoglio.

Insomma, crisi dei mercati e crisi italiana…. è vero che ci sono gli speculatori e che gli investitori vogliono vedere chiaro nei nostri conti pubblici, ma sicuramente sarebbero felici se l’Italia riprendesse le redini di questa crisi finanziaria, si tratta dei loro soldi…

Quello che non quadra però è il comportamento degli altri Paesi UE.

D’altronde la Merkel, con una uscita infausta di qualche giorno fa  (di cui si sarà sicuramente pentita) alla festa del suo Partito, forse ha detto una sua mezza verità, paragondo l’Italia alla Grecia …… e su questo bisogna meditare ed intervenire con fermezza per decidere tutti sul futuro della moneta unica.

Intanto Napolitano da Palermo esorta a lavorare per la “crescita”, un problema stringente e drammatico. Siamo tutti con lui.

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