Tagli, contro tagli, manovre e manovrine, fatiche inutili.
Non c’è niente che ancora si puó spremere ai cittadini e i mercati lo sanno, per questo fuggono dai nostri titoli di stato.
Con una pressione fiscale che ha superato il 43% non ci può essere crescita e ripresa economica; non ci può essere diminuzione dell’evasione fiscale.(che in tempi non sospetti Berlusconi citô come la vera risorsa dell’Italia).
E Senza prospettive di crescita gli investitori non hanno la garanzia di restituzione dei titoli del debito pubblico, in quanto restando ferme le entrate e il Pil (senza crescita), non ci sará probabilmente la possibilitá di rimborsare i debiti ma solo di rinnovarli aumentando il debito sovrano.
E quando un paese in crisi economica e di crescita non ha il coraggio di ridurre la pressione fiscale (elevatissima) é un paese alla deriva. E noi purtroppo lo siamo anche se nessuno lo dice.