La crisi di governo è ormai realtà, le elezioni oggi sembrano l’unica via per uscire dall’impasse che ha creato la sentenza mediaset.
Nessuno spazio di manovra è stato concesso dal PD per l’agibilità politica del “cav” ed anche l’amnistia, secondo il PD non è accettabile.
Era l’ultima ipotesi per scongiurare la crisi e lo scioglimento del governo.
La caduta dell’esecutivo, sarebbe molto deleteria per i cittadini e per il Paese, in vista delle nuova legge sull’IMU, che il governo dovrebbe partorire entro fine agosto.
Ma non solo, bisogna risolvere ancora il nodo dell’IVA, dei cassaintegrati, della ripresa e dei finanziamenti. In tutto questo la crisi di governo sarebbe un brutto colpo per l’ITALIA. Prima di nuove elezioni, però Napolitano farà di tutto per ricomporre un’altro esecutivo dopo una caduta dell’attuale esecutivo.
Oggi ci sarà un altro vertice al quartier generale del leader PDL 0 ad Arcore, un nuovo scontro tra falchi e colombe.
Tra i filo-governativi con Gianni Letta e Santanchè-Verdini-Capezzone.
I moderati: “Noi siamo con te, siamo disponibili a dimetterci se ce lo chiedi, ma la crisi di governo sarebbe incomprensibile per gli italiani. E le elezioni Napolitano non ce le darebbe mai”.
Ed hanno ragione:
– perché nel caso in cui il Presidente della Repubblica dopo la caduta del governo riuscisse a ricomporre un’altra maggioranza, la decadenza sarebbe certa è l’uscita di scena inevitabile.
– Sull’ipotesi invece di nuove elezioni pesa l’incandidabilità che sarebbe pronunciata dalla Corte d’Appello, e la forzatura di leader della nuova FORZA ITALIA sarebbe ugualmente rischiosa per il rebus dei consensi ottenibili e la legalità della posizione elettiva.
A tal punto, l’unica soluzione che resta a Berlusconi per rimanere in sella è accettare la decadenza e sostenere il governo, in attesa di scontare la pena.
Berlusconi che ascolta tutti ma decide da solo, saprà valutare i consigli dei suoi, soprattutto quelli negativi: le forzature della legge e la ripresentazione all’elezioni.