La Corte di Cassazione ha dichiarato ai commercialisti le prestazioni gratuite legittime
La Corte di Cassazione ha sancito, con specifica sentenza,la legittimità di prestazioni gratuite da parte di commercialisti a favore di parenti e amici. La questione era stata sollevata dall’Agenzia delle Entrate, secondo la quale non è legittimo che un professionista presti la propria opera gratuitamente, ravvisando in questo una sorta di via per evadere le imposte. Con questa sentenza, la Corte di Cassazione ha stabilito che, nell’ambito di una contabilità congrua, è legittimo che un commercialista possa prestare la propria opera a favore di parenti, amici o anche per motivi di convenienza professionale. L’Agenzia delle Entrate prende dunque atto che non sempre una prestazione gratuita deve necessariamente costituire una furbata per non pagare tasse ma che un professionista può anche fare un lavoro a favore della propria nonna o altro parente o amico senza farsi obbligatoriamente pagare la parcella.
La Corte di Cassazione anche in questa occasione ha ristabilito un po’ di buon senso. Resta l’amaro della constatazione chele istituzioni fiscali italiane persistono nel dare la netta impressione di agire in modo odiosamente persecutorio e punitivo nei confronti dei cittadini italiani, che troppo spesso sono costretti a rivolgersi alla Magistratura per veder applicato un semplice concetto di relazione umana, di buon senso che dovrebbe automaticamente applicarsi senza la necessità di interventi così autorevoli della magistratura e spese conseguenti del cittadino.
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