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La Consulta con la Pronuncia n. 223 dell’11 ottobre 2012 ha dichiarato l’incostituzionalità dei tagli alle retribuzioni dei dipendenti pubblici superiori a 90.000 euro e alle indennità spettanti ai magistrati.
DIPENDENTI PUBBLICI.
I Giudici della Consulta hanno ritenuto illegittimi i tagli operati ai dipendenti pubblici con retribuzione superiore a 90.000 euro, previsti dal DL 78/2010, in quanto questi determinerebbero una discriminazione irrazionale con il settore privato.
In particolare è stato dichiarato incostituzionale l’art. 9 del Decreto suddetto, allorquando prevede che a partire dal 1° gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2013 “i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti anche con qualifica dirigenziale, siano ridotti del 5% per la parte che eccede l’importo di 90mila euro e fino a 150mila euro, e del 10% per il residuo superiore a 150mila euro”.
Sempre secondo la CONSULTA anche i tagli alle retribuzioni dei magistrati, previsti dal D.L. 78/2010, sono illegittimi, con particolare riferimento all’indennità speciale (prevista dall’art. 3 della Legge 27 del 1981), laddove questa è stata ridotta del 15% per gli anni 2011-2013.
La Consulta ha dichiarato anche incostituzionale la norma che dispone sempre per i magistrati:
- che non gli siano corrisposti, senza alcuna possibilità di
recupero, gli acconti per gli anni 2011-2012-2013 nonché il conguaglio
relativo al triennio 2010-2011-2012: - che per il periodo 2013-2015 l’acconto dovuto per il 2014 sarà pari a
quello del 2010 ed il conguaglio per l’anno 2015 sarà calcolato sugli
anni 2009-2010 e 2014; - e l’esclusione dell’applicazione alla magistratura del comma 21 primo capo.