Arriva l’obbligo del visto di conformità anche per la compensazione di crediti IRPEF e IRES superiori a 15.000 euro.
La relazione tecnica che accompagnava il ddl stabilità parlava chiaro: Troppe le compensazioni di contributi, premi assicurativi ed IVA, che giungono dall’utilizzo in f24 di crediti IRPEF ed IRES.
Sono un miliardo e 177 milioni di euro in più, i crediti IRPEF-IRES utilizzati in compensazione nei primi 8 mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2012. L’utilizzo in compensazione dei crediti da imposte dirette è cresciuto in maniera eccessiva e talvolta indebita, dove spesso i contribuenti si auto-quietanzano contributi e tasse di ogni tipo.
Dati, come detto, che risultano confermati dalla relazione tecnica che accompagna la Legge di Stabilità.
I contribuenti possono togliersi debiti sia erariali che previdenziali evidenziando nel modello F24 crediti in compensazione IRPEF-IRES, vantati con asserzione nei confronti dello Stato, e saldando altrettanti debiti come: IVA, IRES, IRPEF, IRAP, DM10, contributi commercianti e artigiani, premi INAIL, e persino la TARSU al comune con il codice 3920.
La legge di stabilità, quindi, per mettere un freno a tali compensazioni spesso indiscriminate e indebite, ha esteso l’obbligo del “Visto di conformità” anche per le compensazioni di crediti «per imposte dirette superiori a 15.000 euro», alla stessa stregua dell’IVA, da cui però differiscono, per fortuna, solo per la mancanza del divieto di compensazione prima della presentazione della dichiarazione.