Home MOVIMENTO POLITICO COMMERCIALISTI Commercialisti sul “piede di guerra”: abuso di dipendenza economica

Commercialisti sul “piede di guerra”: abuso di dipendenza economica

81
0
#pinomerola

Una delle norme introdotte dal Jobs Act del lavoro autonomo, prevede il divieto di abuso di dipendenza economica. Il CNDCEC ha pubblicato sul sito in data 25 luglio una news, sottolineando la rilevanza dell’attuazione di tale norma.
Si tratterebbe di un significativo passo in avanti significativo per la difesa della dignità di tutta la categoria dei lavoratori autonomi italiani.
Dobbiamo tutti impegnarci affinché essa trovi una effettiva e diffusa applicazione”, è quanto sottolinea il Presidente del CNDCEC Massimo Miani: negli ultimi anni, la categoria dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili è sempre stata in prima fila nella sensibilizzazione nel “sollevare” l’attenzione sull’ abuso di dipendenza economica.
Il divieto di abuso di dipendenza economica è inserito all’interno del Jobs Act del lavoro autonomo (articolo 3) e sancisce il carattere di inefficacia di alcune clausole che determinano oggettivamente uno squilibrio sostanziale del rapporto contrattuale.
Ne è un esempio la clausola inserita nel contratto avente ad oggetto una prestazione continuativa che riconosce al committente la facoltà di recedere unilateralmente dallo stesso senza congruo preavviso. Anche, le clausole inserite nel contratto mediante le quali le parti concordano termini di pagamento superiori a sessanta giorni dalla data di ricevimento da parte del committente della fattura o della richiesta di pagamento sono da considerarsi ipotesi di abuso e di squilibrio sostanziale del rapporto contrattuale tra committente e professionista.
Nei casi di ipotesi di abuso di dipendenza economica, oltre all’inefficacia delle clausole, viene riconosciuto al lavoratore autonomo il diritto al risarcimento del danno.
Inoltre, il CNDCEC segnala all’Antitrust le condotte abusive tenute da grandi operatori economici, quali banche e assicurazioni, che nelle convenzioni siglate con i professionisti impongono condizioni contrattuali gravose o discriminatorie, tali da integrare un abuso di dipendenza economica.
Si tratta di comportamenti tenuti da grandi operatori economici che vanno ad alterare la libera concorrenza sul mercato dei servizi professionali: è il caso dell’imposizione di corrispettivi bassissimi allineati per le prestazioni dei professionisti.
L’imposizione di condizioni contrattuali gravose o discriminatorie concerne la determinazione di un compenso iniquo rispetto alla quantità ed alla qualità della prestazione lavorativa espletata dal lavoratore autonomo.


Scopri di più da Rivista Fiscale Web

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui