Commercialisti in fermento. Troppi adempimenti telematici che sarebbero a carico dell'Agenzia.

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I commercialisti della base (non i loro rappresentanti cooptati dal potere) non ci stanno ! Lo sciopero era il terminale di una protesta per tanti adempimenti, che pian piano negli anni l’Agenzia gli ha posto a carico, quando era obbligo dell’Amministrazione.

commercialisti rivolta fermento troppi adempimenti pagamentoSi è partiti dal lontano 2000 quando è stato introdotto l’obbligo per le sole partite IVA di inviare la dichiarazione dei redditi in via telematica da parte dei commercialisti. Oggi tutti devono farlo, privati e imprese. Non solo, pensionati, ammalati, 90enni non ricevono più la busta del CUD a casa ma dovranno ritirarlo in Posta a pagamento o all’INPS, o farlo scaricare da un Caf… palesemente illegittimo…

Poi un susseguirsi di altri oneri, disposti illegittimamente dall’Amministrazione.

Le imprese, nel 2007, sono state obbligate, dietro l’egida della lotta all’evasione, a pagare imposte e tasse tramite f24 on line, prima pagabili in banca, la quale percepiva una indennità dallo Stato per la responsabilità a cui era delegata.

Ora le Banche sono vuote, e noi commercialisti siamo pieni, di modelli da pagare, di telefonate da fare, di software da installare … con l’amministrazione che quasi ci dispone anche l’accertamento fiscale perchè l’invio dovrebbe essere a carico delle Imprese … e farlo pagare a queste. Anche questo è palesemente illegittimo, contro lo Statuto del contribuente contro le regole generali dettate dalla Costituzione.

Un cittadino deve pagare le tasse, ma lo Stato non può pretendere che debba farlo attraverso un computer.

Poi sono nati altri adempimenti che rappresentano quanto di più improbabile l’Amministrazione sogni, gli basta realizzare il tracciato software ed emanare il decreto, poi sarà cura e onere dei commercialisti, pagare le case software per adeguare i programmi ai nuovi adempimenti.

Assurdità su assurdità che non sanano la lotta all’evasione ma di converso distruggono le aziende sane.

Noi commercialisti siamo schierati con i contribuenti, con le imprese, non perché percepiamo i loro pagamenti, ma per una questione meramente di giustizia fiscale e sociale. Questa è la nostra passione, aiutare le imprese a sbarcare il lunario in una selva di norme e di tasse.

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