Preoccupati ma anche rallegrati da un decreto (lacrime e sangue) salva-Italia, che aveva visto scendere lo spread in caduta libera in pochi giorni,… oggi ē ritornato a salire fino a quota 442.
Pesa su questa inversione di tendenza la crisi generalizzata di tutti i paesi dell’area Euro.
Standard & Pooor ha annunciato di voler declassare dalla tripla A il fondo salva stati Ue, mentre la Merkel, si ē detta pessimista sul summit che ē iniziato stasera a Bruxelles. Sarkozy ē abbastanza distante in ogni caso dalle posizioni della Germania. Il premier francese ē molto preoccupato dall’evoluzione della crisi: ha detto che abbiamo ancora quindici giorni per salvare l’euro ed il vertice che si sta tenendo in questo momento ē l’ultima occasione per dare una svolta positiva alla crisi, ma ē contrario alle pretese della Merkel che vorrebbe che gli Stati membri cedessero parte della loro sovranitå nazionale introducendo delle sanzioni automatiche per chi sfora il 3% del rapporto deficit/PIL. il premier inglese intanto ha comunicato di essere pronto a porre il proprio veto nel caso fossero lesi i diritti britannici, ma con un incontro con Monti di oggi si è detto disponibile alla modifica dei trattati. Intanto Draghi ha abbassato ancora il saggio di interesse dello 0,25%.
Una cosa ē certa la Germania per tutelare i propri interessi sta portando alla lunga gli interventi necessari ed urgenti, come gli eurobond, e questo crediamo sancirå l’esplosione dell’euro.
Continuando cosī sarà necessaria un’altra manovra, ed a parte che i cittadini italiani non la potrebbero sostenere, non ē giusto che in un consesso europeo stiamo pagando i minori interessi tedeschi che sono la causa del protarsi della crisi.
La Merkel è la causa di tutto: ha posto il veto sugli eurobond, stability bond, l’opposizione all’intervento di aiuti del Fondo Monetario internazionale, il tutto per interesse nazionale e questo come detto non è giusto in un consesso europeo dove non si può pensare di farne parte solo per prenderne i benefici.
La Germania è d’accordo solo alla revisione dei trattati, ma nel frattempo sono necessari interventi urgenti e in questo senso siamo d’accordo con il premier Sarkozy.
In ogni caso pare che dal vertice tuttora in corso dovrebbero uscire degli accordi sul da farsi; siamo fiduciosi ma siamo anche coscienti che le situazioni si sono talmente ingarbugliate, e i ritardi negli interventi sono talmente gravi CHE ALLA FINE CREDIAMO CHE LA MONETA UNICA ABBIA I GIORNI CONTATI.