Il dispiegamento senza precedenti di risorse europee è l’occasione giusta per provare a colmare l’atavica distanza tra domanda e offerta di lavoro in Italia. Una proposta per potenziare davvero i centri per l’impiego e non sprecare un’occasione storica.
Come investire le imponenti risorse dei Next Generation Eu Funds (NextGF) è una delle più importanti decisioni di politica economica che il governo dovrà assumere nelle prossime settimane, mesi e forse anni. Il paese non ha bisogno di investimenti poco significativi in ognuno dei suoi migliaia di comuni, ma di riforme per affrontare le sue grandi inefficienze. Uno dei nodi strutturali dell’Italia riguarda la distanza tra domanda e offerta di lavoro. Secondo le stime dell’Ocse, l’Italia è caratterizzata dal più alto indice di mismatch, un indicatore che tiene conto della differenza (in termini di skill e competenze) tra le caratteristiche della domanda di lavoro di cui le imprese hanno bisogno e le caratteristiche dei lavoratori in cerca di lavoro. Provare a migliorare l’efficienza allocativa del mercato del lavoro sarebbe un utilizzo saggio dei fondi europei. L’occasione dei NextGF è unica. Abbiamo a disposizione più di 200 miliardi tra prestiti europei e sussidi. Non possiamo sprecarli.
La tenuta dell’occupazione durante la pandemia
Per capire la posta in gioco, facciamo un passo indietro. Dallo scoppio della pandemia, l’intervento nel mercato del lavoro ha avuto due iniziative principali: il divieto di licenziamento e l’estensione della cassa integrazione a tutte le imprese, indipendentemente dal settore di appartenenza e dalla sua dimensione. A distanza di un quadrimestre, possiamo dire che i risultati sono stati tutto sommato positivi. Nonostante un crollo del Pil previsto su base annua di quasi il 10 per cento, l’occupazione ha per ora tenuto. Il tasso di occupazione è diminuito di poco più di un punto percentuale,
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