Prorogata per il biennio 2018-19 la Cedolare secca al 10% ma restano fuori dalla tassazione agevolata tutte le locazioni relative agli uffici e negozi come sancito dal dettato normativo contenuto nella Legge di Bilancio 2018.
Sebbene la richiesta avanzata da Confedilizia sull’omogeneizzazione dell’estensione al 10% della Cedolare Secca anche per gli affitti di negozi, alla fine non è arrivata.
Infatti con lo scattare del 1 gennaio 2018 l’aliquota sarebbe addirittura passata dal 10% al 15% per chi apre esercizi commerciali nel pieno centro storico.
Si tratta di una novità fiscale di non poco conto che risponde alla necessità di combattere una volta per tutte l’evasione fiscale sui redditi da locazione ed il fenomeno degli affitti “in nero” che per molti anni hanno caratterizzato le grandi Metropoli.
Confedilizia: Richiesta Proroga Cedolare Secca 10%
Dati positivi quelli pubblicati da Confedilizia che si dimostra molto ottimista in merito alla lotta dell’evasione ed alle maggiori entrate derivanti dall’introduzione della Cedolare Secca.
È quanto emerge dal “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva”, allegato alla nota di aggiornamento del DEF.
L’evasione tributaria sarebbe passata da 2,3 a 1,3 miliardi di euro tra il 2010 ed il 2015 e lo stesso Presidente Giorgio Spaziani Testa si dichiara entusiasta “Ora ci sono le prove. La cedolare secca sugli affitti abitativi da parte di persone fisiche ha pienamente centrato uno degli obiettivi che si prefiggeva, quello di ridurre l’evasione fiscale”, grande è la soddisfazione di Confedilizia e del suo Presidente.
“In pochi anni si è quasi dimezzata sia l’entità delle somme sottratte al fisco sia la propensione all’inadempimento, recuperandosi circa un miliardo di euro”.
La Cedolare Secca, ricorda lo stesso Presidente “si impone anche per ragioni di equità, anzitutto per compensare almeno in parte il forte carico di tassazione patrimoniale che gli immobili locati subiscono con Imu e Tasi” e sottolinea “Questi dati dovrebbero finalmente convincere Parlamento e Governo ad estendere la tassazione sostitutiva agli affitti non abitativi, a partire da quelli di negozi e uffici.”.
“Le risorse le offre proprio il recupero di evasione ottenuto con la cedolare nel settore abitativo. Adesso, davvero, non ci sono più scuse” conclude Spaziani in un Comunicato Stampa pubblicata nel mese di settembre 2018 auspicando che il Governo potesse tenere debitamente conto del fatto che i dati positivi alla lotta agli affitti in “nero” ed all’evasione fiscale potessero, una volta per tutte, prorogare ed estendere per il biennio 2018-19 l’applicazione della Cedolare Secca al 10% anche alle Locazioni di negozi e di Uffici.
Quanto auspicato da Confedilizia è stato alla fine disatteso dal Governo che ha incrementato l’aliquota Cedolare Secca dal 10% al 15% con lo scattare del primo gennaio 2018 per tutto il biennio 2018-19, purchè le botteghe e negozi vengano aperti in centri storici ed effettuino attività di vendita e somministrazione di alimenti e bevande ovvero la commercializzazione di prodotti artigianali.
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