L’obbligo
di assicurazione riguarda anche i veicoli con targa estera circolanti in Italia. A tale fine viene rilasciato dalla Compagnia del paese di
provenienza del veicolo il certificato internazionale di assicurazione o Carta verde che attesta la validità della
garanzia all’estero e consente ad un veicolo di entrare e circolare in un paese estero essendo in regola con l’obbligo di assicurazione R.C.
auto obbligatoria del paese visitato. Il possesso della carta verde è normalmente verificato alla frontiera e la stessa deve essere esibita in
ogni caso quando accade un sinistro.
La Carta verde nasce da un accordo internazionale e viene rilasciata sotto la
responsabilità dell’Ufficio Nazionale di Assicurazione (Bureau) del Paese d’immatricolazione del veicolo. Per l’Italia, l’Ufficio Nazionale di
Assicurazione è l’UCI, Ufficio Centrale Italiano. I paesi aderenti alla Convenzione della carta verde sono numerosi e sono indicati sul documento stesso.
Per gli stati che hanno aderito alla Convenzione multilaterale di garanzia firmata a Madrid il 15 marzo 1991 è stato abolito l’obbligo di emissione della
carta verde, prevedendosi che l’assicurazione stipulata in uno degli Stati abbia valore anche sul territorio degli altri paesi aderenti alla Convenzione.
Garanti di tale accordo sono i rispettivi uffici nazionali di assicurazione che assicurano il risarcimento del danno cagionato da un
veicolo immatricolato nel loro stato. I veicoli immatricolato in Italia possono entrare e circolare nei paesi esteri seguenti senza carta
verde: Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda,
Islanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, Slovenia, Spagna,
Svezia, Svizzera, Ungheria. E’ necessaria la Carta verde per i veicoli italiani che intendono recarsi nei seguenti paesi: Albania,
Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Iran, Israele, Macedonia, Marocco, Moldavia, Serbia Montenegro, Tunisia, Turchia, Ucraina.