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Come calcolare l’importo dell’acconto IMU da versare il 16 giugno 2012.
L’IMU, Imposta Municipale Unica, è la tassa sulle abitazioni che ha sostituito la vecchia ICI.
Il primo acconto deve essere versato entro il 16 giugno 2012, ma quest’anno, poiché tale data cade in un giorno prefestivo, il versamento viene posticipato al 18 giugno.
La nuova imposta ha dato luogo a molteplici polemiche ed ha generato parecchia confusione sulla modalità di calcolo; cerchiamo pertanto di fare chiarezza per determinare in maniera esatta l’importo da versare alla prima scadenza di giugno.
Innanzitutto, il pagamento dell’IMU non è dovuto solo dai proprietari dell’immobile, ma anche da coloro che “sono titolari di diritti reali sugli stessi” (come usufrutto, enfiteusi, servitù)..
Gli unici soggetti esenti sono gli affittuari.
La manovra del Governo Monti ha stabilito che le aliquote dell’imposta sono pari allo 0,40% per la prima abitazione mentre salgono allo 0,76% per tutti gli altri immobili.
Gli immobili rurali, ad esclusivo uso strumentale dell’attività agricola, sono tassati con un’aliquota pari allo 0,2 per cento.
Tuttavia, queste aliquote non serviranno a determinare l’importo dell’IMU dovuta per l’intero anno, bensì solo per stabilire l’importo da versare in acconto, in quanto il decreto ha stabilito che i Comuni, entro il 30 settembre, potranno aumentare, o, eventualmente diminuire, l’importo dell’aliquota di uno 0,2%.
Inoltre, in via del tutto eccezionale per l’anno in corso, lo Stato, visto il gettito d’entrata di giugno, potrà a sua volta decidere di modificare le aliquote entro lo stesso 30 giugno 2012.
Cambiano anche gli importi dei coefficienti catastali necessari per la determinazione della rendita catastale.
In parole povere, quello che il contribuente sarà tenuto a versare il 16 giugno sarà il risultato dei seguenti calcoli.
Per determinare la base imponibile, si fa riferimento alla rendita catastale che dovrà essere rivalutata del 5% (dovrà essere perciò moltiplicata per 105), al risultato occorre moltiplicare il coefficiente, passato con l’aumento dal 100 al 160%. All’importo risultante va quindi applicata l’aliquota di base fissata dal Governo, e dovranno essere poi defalcate le detrazioni spettanti.
A tal proposito, è stato stabilito che il contribuente ha diritto ad una detrazione pari a 200 euro per l’abitazione principale, e ad ulteriori 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni.
A questo punto, basta dividere l’importo risultante per due, per ottenere quanto è necessario versare in acconto entro il 18 giugno.
Per quanto concerne, invece, gli altri immobili diversi dall’abitazione principale, la base imponibile dell’IMU sarà sempre determinata dalla moltiplicazione della rendita catastale per la rivalutazione del 5% per il coefficiente del 160%, però il risultato andrà moltiplicato per l’aliquota dello 0,76% e non più dello 0,40%.
Anche in questo caso, per determinare l’importo di giugno, basterà dividere quanto risultante per due.
Ovviamente, non verranno applicate le detrazioni spettanti per la prima casa.
Il 16 dicembre, in sede di saldo, verranno definiti i nuovi importi derivanti dalla nuove ALIQUOTE IMU a seguito delle eventuali modifiche e, al totale annuo determinato, verrà sottratto quanto versato in acconto.
Il versamento va effettuato solo tramite modello F24: questo sarà l’unico modo per poter effettuare il pagamento.
Sul modello andranno indicati i codici tributi che però, ad oggi, l’Agenzia delle Entrate non ha ancora comunicato.
Ad ogni modo, il direttore dell’Agenzia ha dichiarato che appena noti, i codici saranno resi disponibili sul sito stesso dell’Agenzia delle Entrate.
Gli unici fabbricati che non saranno soggetti all’IMU sono quelli classificati nella categoria fittizia F/2, dove risultano iscritti tutti quegli immobili che non sono in grado di produrre reddito a causa dell’elevato stato di degrado e di abbandono.
Appena reintrodotta l’imposta sulla prima casa ha dato luogo ad un mare di polemiche ed ha generato diffuso malcontento tra i proprietari degli immobili.
Di certo, la polemica non si spegnerà qui, ma darà luogo ad accesi dibattiti ancora per lungo tempo.
Esempi di calcolo dell’acconto.
Immobile 1° casa.
- Rendita catastale euro 1.000,00.
- Aliquota 0,40%.
- 2 figli sotto i 26 anni.
- Base imponibile: 1000 x coefficienti di rivalutazione accorpato di 165 (5% x 100 per 60%)= euro 165.000.
- Imposta teorica intero anno 165.000 x 0,40 = euro 660,00,
- A detrarre 300 euro per prima detrazione più 50 euro a figlio,
- Imposta teorica intero anno euro 360. Al 50% per acconto = imposta da versare entro il 18 giugno 2012 euro 180,00.
Immobile 2° casa.
Rendita catastale euro 1000,00.
Aliquota 0,76%.
Base imponibile: 1000 x coefficienti di rivalutazione accorpati (165) = euro 165.000.
IMU teorica intero anno 165.000 x 0,76 = euro 1.254,00.
Imposta teorica intero anno euro 1254. Al 50% per acconto = imposta da versare entro il 18 giugno 2012 euro 627,00.
Per le altre tipologie di fabbricati occorrerà conoscere il coefficiente moltiplicatore già esistente in precedenza, ed aumentarlo del 60%.
Per le abitazioni, in via generale, come abbiamo visto il coefficiente è pari a 100, per i negozi C1 è invece uguale a 34, per gli opifici categoria D è pari a 50.
Quindi per effettuare il calcolo IMU si potrà procedere in questo modo per tutti gli edifici.
RENDITA CAT + 5% + (COEFF. AUMENTATO DEL 60%) per aliquota dello 0,76%.
Esempio di negozio:
Categoria C1.
Rendita catastale = euro 500.
Imu da versare = 500 + 5% = 525 x 54,40 ( coeff. 34 + (60% di 34)) = 28.560 per aliquota 0,76% = euro 217,06 (imposta dovuta teoricamente per l’ intero anno).
Pagamento per il 18 giugno euro 108,53.
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