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Borse, Piazza Affari a picco

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#pinomerola

Borse, brutta la situazione per il listino di Milano. Europa al ribasso

Borse, le varie aperture nei mercati finanziari europei sono in netto calo rispetto alla giornata di ieri, con un crollo totale da parte di Piazza Affari, che in un certo senso a trainato tutti principali listini dietro a sé. Dopo le belle speranze di ieri ecco un nuovo crollo dell’economia globale, dove a rimetterci sono i vari azionisti che vedono sempre le loro quote in borsa perdere di peso e scendere vistosamente.

La situazione in Europa. Crollo inaspettato per la borsa di Milano, dove l’apertura shock di Piazza Affari ha fatto registrare un calo netto della percentuale pari al 3,65%, dopo che nella giornata di ieri l’indice Mib Ftse era avanzato della percentuale pari al 5,03% e tutto questo è dovuto proprio dalla partenza ad handicap nella prima mezzora di apertura. Il settore bancario in Italia la situazione è al crollo totale, con la seduta d’apertura che riguarda Ubi, Mediobanca e Banco Popolare, Intesa San paolo, in crescita ieri della percentuale pari al 16% e oggi in riduzione del 6%. Sospesi anche alcuni dei principali titoli del settore del risparmio gestito tra cui Anima e Azimut. La borsa italiana ha trascinato dietro a sé anche le altre borse europee in apertura nella giornata odierna con i tre principali listini in Francia, Germania ed Inghilterra che sono tutte al ribasso. La borsa francese di Parigi ha aperto con il calo della percentuale pari al all’1,75%, quella tedesca di Francoforte perde l’1,44%, mentre il listino britannico di Londra ha perso in apertura la percentuale pari all’1,16%, con l’indice Ftse che cede 66 punti. Lo stop asiatico. In Asia la situazione è ferma, in quanto le borse di Tokyo, Shanghai e Taipei sono chiuse, causa festività. Il petrolio. La situazione del petrolio non migliora, anzi continua nella sua discesa, con la giornata di oggi che tocca quota 26,72 dollari al barile e con l’oro che riconquista la sua funzione di bene rifugio, nell’ultimo periodo appannata, riportandosi in quota con 1,214 dollari per oncia.

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