Borse, crolla ancora il listino di Piazza Affari
Le Borse di tutta Europa sono in segno positivo, seppure di poco. In rosso soltanto Madrid e, peggio della Borsa Iberica, Milano. I titoli bancari continuano a tenere bassa la borsa, così si assiste a uno stop per eccesso di ribasso di Unicredit, al -4,11, Ubi -4,61, Banca Popolare di Milano chiude a -3,91, Banco Popolare al -3,46, Bper- 2,36; Rimane sostanzialmente alla parità, in lieve rialzo, la martoriata Monte dei Paschi di Siena, al +0,13.
Tra gli altri titoli spicca Saipem, che dopo l’aumento di capitale subisce uno stop per rialzo al +18,62. La spada di Damocle dell’Antitrust incombe su Mondadori, in seguito all’acquisizione di RCS, cosa che fa chiudere il gruppo editoriale a -1,69.
Come si vede, nonostante le difficoltà internazionali, l’influenza dei mercati asiatici e le quotazioni del petrolio, in Europa i mercati reagiscono bene, non altrettanto in Italia, dove la mancanza di fiducia nelle banche, le incertezze di solvibilità nei confronti dei risparmiatori e la capacità di queste di fungere da motore di avvio dell’economia reale, portano i listini in negativo. Le recenti dichiarazioni del Ministro Padoan, secondo il quale la negatività delle borse italiane sono da riferirsi alle condizioni internazionali, sono smentite dai fatti, poiché anche le Borse estere sono sottoposta ai medesimi stimoli o mancanza di questi, della Borsa di Milano. Se le Borse Europee sono in positivo e Milano è in sofferenza, evidentemente fattori interni ne determinano il peggior andamento. E’ auspicabile che la politica sappia dicotomizzare le Banche che vanno bene, che possono dare fiducia e la Banche, invece, la cui affidabilità è dubbia. La dichiarazione generica che “Le banche italiane sono solide e affidabili” getta un’aura di sospetto su tutte, poiché è alla prova dei fatti che non tutte le Banche sono sane e solide.