Borse mondiali sempre in difficoltà
Borse, non c’è pace tra gli ulivi, si potrebbe dire, e effettivamente, anche la giornata odierna non è buona per i mercati. Nella giornata di ieri, lunedì, i mercati hanno lasciato sul campo la bellezza di 300 Miliardi di capitalizzazione, in quella che a ragione, si può ben definire un lunedì nero. Oggi Milano, che ieri aveva chiuso in pesantissimo calo, poco dopo l’apertura segnava già un negativo di oltre 3 punti, ma ha recuperato e si allinea alle altre borse Europee, in negativo modesto, trattandosi di perdite di qualche decimale.
Discorso diverso quello della Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che perde il 5,4%. In questo quadro, gli investitori si rivolgono ai beni rifugio. Sempre nel Paese nipponico, il titolo decennale segna un passo storico: vale – 0,035%; non era mai successo, nella storia, che in un Paese del G7 il titolo decennale andasse in terreno negativo, in pratica, gli investitori devono pagare lo Stato perché tenga i propri titoli. In Italia, si assiste a un balzo dello Spread, che salta letteralmente a quota 150, il dato peggiore da luglio 2015, e il Ministro Padoan cerca di rassicurare i mercati, dichiarando che il debito pubblico italiano è tendenzialmente in calo. Il Ministro ha richiamato tutti a tendere a un’inflazione del 2% in tempi rapidi, obiettivo della stessa BCE per farri partire l’economia. In Germania, la locomotiva d’Europa, la produzione industriale segna un calo, sebbene il surplus economico sia sempre rilevante e anche le esportazioni sono un po’ in sofferenza. E la Cina? Per sua fortuna, la borsa cinese è ferma per i festeggiamenti del Capodanno cinese, si celebra l’anno della scimmia, salvandosi così da un sicuro tracollo economico. Aumenta, dunque, la corsa all’oro, mentre il petrolio non sembra voler risalire la scala della valutazione. Il dollaro perde leggermente terreno contro l’Euro, che si attesta a quota 1,20.