LE RETTIFICHE DI BILANCIO. ELIMINAZIONE DI ATTIVITA’ O PASSIVITA’ INESISTENTI.
Quando in bilancio vi sono delle poste attive o passive che in realtà non sono esistenti si pone il problema di operare delle rettifiche contabili. Trattasi in genere di errori relativi ad anni precedenti.
DEBITI INESISTENTI.
E’ il caso che ricorre quando ad esempio si ha in contabilità un fornitore impagato mentre non è così nella realtà, in quanto negli anni precedenti gli è stata fatta una rimessa in contanti e non è stata contabilizzata. Al fine di correggere tali errori bisogna stornare i debiti inesistenti a sopravvenienze attive attraverso la registrazione:
FORNITORE (conto finanziario) A SOPRAVVENIENZE ATTIVE (conto di ricavo)
5000 5000
Il principio contabile n. 12 afferma che tali “sopravvenienze attive” <
Le suddette “sopravvenienze attive da rettifiche” rilevate per eliminare partite di debito inesistenti, sono imponibili sia ai fini IRES che IRAP, in ossequio al disposto dell’art. 88 del TUIR, ed inoltre sono utili distribuibili ai soci.
Di tali operazioni operata sul bilancio d’esercizio deve essere fatta menzione nella nota integrativa, ed inoltre, devono essere indicati, nel prospetto di rendiconto, nel raggruppamento E20 (Proventi straordinari).
CREDITI INESISTENTI.
All’inverso vale la stessa regola per gli oneri straordinari (raggruppamento E21) allorquando vi siano in bilancio attività o passività rispettivamente maggiori o minori rispetto alla realtà. In tal caso si tratterà di RILEVARE una “sopravvenienze passive da rettifiche” per le quali occorre procedere rispetto a quanto sopra esposto, calcolando quindi una sopravvenienza passiva (che viene indicata tra i costi).
SOPRAVVENIENZE PASSIVE (conto di costo) A CLIENTE O FORNITORI (conto finanziario)
5000 5000
Si ritiene che a differenza delle “sopravvenienze attive da rettifiche” che, come detto, sono fiscalmente imponibili, le sopravvenienze passive della stessa natura siano invece, da tale punto di vista, indeducibili.