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Berlusconi-Bossi: Fratture ormai insabili. Prove di debacle politica. In gioco ci sono i voti di entrambi. Ma la caduta dell’esecutivo ridarebbe fiducia ai mercati finanziari.

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#pinomerola

A cura di Giuseppe Merola

Sembrano fratture ormai insanabili per l’idilliaca alleanza Berlusoni-Bossi, non tanto per una questione personale, ma perchè entrambi devono difendere gli interessi dei propri elettori, pena la caduta verticale del consenso elettorale di entrambi.
D’altronde la strategia della Lega è ben chiara: riuscire a prendere quanto più possibile per il proprio popolo padano prima dello scioglimento.

Berlusconi alla dichiarazione di Bossi che rispolvera per l’ennesima volta l’idea della Padania libera e dell’incertezza per il futuro di un Italia ancora unita, replica dicendo “di non essere d’accordo con il suo amico Bossi confermando la sua convinzione che l’Italia c’è e ci sarà sempre”.

Sulle pensioni intanto la Lega non intende trattare il suo dictat definitivo, infatti in una nota di ieri a firma del Ministro Calderoli si replica che “le disposizioni sulla previdenza contenute nella manovra-bis sono idonee e non suscettibili di modifiche vista l’intesa giá raggiunta tra Bossi e Berlusconi”.

Per il problema pensioni Bossi ha detto: < >. Intanto il cavaliere ha sguinsagiato il suo scudiero Alfano per trovare una mediazione con lo stesso Bossi per lo stesso nodo pensioni a favore di una riduzione dei tagli ai comuni.

Calderoli dall’altra parte propone di rafforzare la lotta all’evasione e di ridurre i tagli ai Comuni (ormai giustamente allo stremo finanziario).

Sacconi interviene dicendo che lo spazio di manovra sulle pensioni è molto risicato. Anche nello stesso Pdl quindi, arriva sulle pensioni l’opinione negativa ed autorevole del ministro Sacconi, il quale non ha difficoltà ad affermare la sua convizione sul difficile intervento in tal senso.

Dice:  ” E’ oggettivamente molto angusto rivedere il sistema pensionistico in quanto nel merito siamo in una fase di  transizione, oltre ad un problema di insostenibilità sociale a seguito di un eventuale intervento. Nel medio periodo il sistema pensionistico così come da noi riformato è perfetto”, spiega il Ministro del Welfare.

Quindi nonostante il premier continui il pressing su Bossi, la possibilità dello scambio tra risorse da prendere alle pensioni, anzichè al contributo di solidarietà o ai comuni, sembra impossibile …. vista anche la derisione di Alfano da parte del Senatur.

Nell’intervista di ieri Calderoli in uscita ha parlato del rilancio di una patrimoniale sul lusso da pagarsi in base:

  • alla superfice dell’immobile abitato;
  • doppia e tripla auto di famiglia;
  • possesso di imbarcazioni tipo yacht.

Ma la bocciatura è arrivata da tutte le parti sia amiche che di opposizione.

Insomma nessuno tiene conto del problema principale, che è quello della crisi finanziaria e del necessario bisogno di calmierare i mercati (senza il quale la manovra di ferragosto non ci sarebbe neanche stata). Per la conversione in legge comunque si prevedono scintille, anzi si prevede la rottura definitiva tra LEGA e PDL, che come detto non è alle porte per una questione personale Bossi-Berlusconi, ma proprio perchè i rispettivi elettorati estraggono da classi sociali diverse ed istanze diverse, che gli stessi schieramenti devono difendere, poiché per questo investiti elettoralmente.

Prevediamo quindi a questo punto la stasi politica, che sicuramente non gioverà all’economia italiana e al problema dei tonfi della Borss, ma probabilmente ci sosterrà, in un eventuale cambio di esecutivo entro alcuni mesi.

Noi non siamo un giornale ma solo un blog fiscale senza alcuna faziosità politica, ci occupiamo di fiscalità d’impresa ma anche di finanza e dinamiche economiche.

Per questo, senza interessi di nessun tipo, riteniamo che 

LA CADUTA DELL’ESECUTIVO DA SOLA RIDIA FIDUCIA AI MERCATI FINANZIARI; 

e che questo decreto-legge 138 (manovra bis) non sarà mai convertito in legge, almeno da questo esecutivo.

Troppo interessi diversi, troppe classi sociali da difendere, troppi territori da controllare, troppi capitalisti da salvaguardare, CON QUESTE CRITICITÀ non si potrà mai fare il bene del Paese e gli analisti finanziari valutano soprattutto questo. 


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