Berlusconi a tutto campo contro Renzi e Grillo

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Berlusconi, il Cavaliere leader di Forza Italia critica oltre al Presidente del Consiglio anche le metodologie di Grillo

Berlusconi, un fiume in piena. Il leader di Forza Italia torna allo scoperto e parla dell’attuale Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e di Beppe Grillo. Berlusconi ha esordito dichiarando che sente spesso in giro dire che Renzi si ispirerebbe in qualche modo a Forza Italia e se questo fosse vero Berlusconi aggiunge che l’attuale Presidente del Consiglio non riesce a ispirarsi al meglio. Parole dure e chiare anche per il leader del M5S Beppe Grillo che secondo Berlusconi si ispira a gente politica del passato.

Il leader di Forza Italia afferma che Renzi somiglia più a Ciriaco De Mita che ad Aldo Moro e che può finalmente chiarire una volta per tutte che non ha mai pensato al famoso Patto del Nazareno, come preludio a un’aggressione di moderati. Secondo Berlusconi l’idea era quella di lavorare insieme per modernizzare il Paese attraverso delle riforme condivise, ma ci si è resi conto che a questa possibilità ci credeva solo Forza Italia. L’ex Premeir rivendica il merito di avere tolto dalla scena politica italiana la sinistra post comunista e di essere riuscito ad aver riunito la maggioranza naturale degli italiani intorno a un centrodestra di governo, oltre aver fatto scoprire il bipolarismo e l’alternanza di governo, anche se a volte imperfetta, con i valori liberali. Il leader di Forza Italia, durante il suo intervento, che contro di lui c’è sempre stata una magistratura di sinistra che condiziona in maniera pesante tutto il sistema politico italiano e che il livello di imposte è alto e sta crescendo ancora. In tutti questi vent’anni di politica, Berlusconi, ha sottolineato il fatto che la sua unica colpa è di non essere riuscito a convincere gli italiani a farsi dare il 51% dei voti. L’ultima affermazione arriva dal fatto di come sarebbe stato Berlusconi Presidente della Repubblica e lui dichiara che non ha mai ispirato al Quirinale, ed è consapevole dell’importanza dell’arbitro e ne ha grande rispetto, ma che lui è un giocatore in campo politico e non un arbitro. Parola cheiare e messaggi forti all’attuale Governo italiano.

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