Banca d’Italia ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il Rapporto Stabilità per il corrente anno 2017 e nell’ambito nell’analisi della situazione finanziaria, all’interno dell’attuale scenario macroeconomico nazionale, ha messo in luce contesto in cui vivono le imprese e le famiglie italiane. L’aumento del reddito disponibile rende più solida lo scenario ed il contesto economico-finanziario all’interno del quale vivono le imprese ed i nuclei familiari: i bassi tassi di interesse contribuiscono a contenere gli oneri del debito e a ridurre gli oneri che incidono sull’indebitamento. La propensione al risparmio è rimasta stabile rispetto al 2015 e si attesta di a 8,5% rispetto ai livelli raggiunti nel decennio pregresso. Continua la diversificazione e la necessità di diversificare la propensione del rischio di portafoglio: si riduce la quota delle obbligazioni bancarie e dei titoli di debito pubblici; cresce quella dei depositi e delle polizze assicurative.
La frazione di ricchezza investita in strumenti del risparmio gestito che agevolano la diversificazione del rischio, ha raggiunto il 34 per cento ma rimane, ad oggi, ancora al di sotto della media rispetto al resto dell’Eurozona. L’indebitamento verso banche e società finanziarie aumenta ma rimane su livelli molto bassi rispetto al contesto internazionale. In crescita la domanda dei finanziamenti a tasso agevolato per l’acquisto delle abitazioni ad uso residenziale, a corredo la stessa politica economica italiana favorisce la ripresa del mercato immobiliare, grazie agli strumenti agevolativi. I tassi di interesse si collocano su livelli storicamente molto contenuti e la riduzione del divario di onerosità con i mutui a saggio d’interesse variabile ha incentivato le erogazioni di quelli a tasso fisso. In termini di consistenze, nel 2016 la quota dei mutui a tasso fisso è salita di cinque punti percentuali, al 32%.
La casa è il bene che resta e rimane al centro della politica economica italiana; per quanto concerne l’erogazione dei prestiti a tasso agevolato finalizzati all’acquisto di beni immobili ad uso residenziale, nel 2016 le nuove erogazioni sono cresciute di un quarto rispetto all’anno precedente, ma sono ancora nettamente inferiori rispetto a quelle raggiunte nell’anno 2007. Si è registrato anche l’incremento delle consistenze e per quanto concerne l’indebitamento per finalità di consumo è aumentato di 6 punti percentuali per il vivace andamento della componente dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni durevoli. L’espansione e la propensione maggiore ad indebitarsi nell’ultimo biennio non si è accompagnata a una crescita del flusso di insolvenze, anche per effetto dell’attenta selezione della clientela da parte degli intermediari crediti, nella fase di valutazione del merito creditizio. Il tasso di deterioramento dei prestiti alle famiglie ha raggiunto il livello minimo dell’ultimo decennio.
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