L’aumento IVA che sembra ormai inevitabile, dopo l’eliminazione integrale dell’IMU, costata un miliardo di euro in più, per non far pagare il 10% degli immobili di grandi dimensioni e di proprietà ovviamente di persone abbienti, sarà devastante per le famiglie povere.
Quel miliardo di euro, sarebbe stato meglio utilizzato per bloccare l’aumento IVA al 22%, perchè a beneficio dei più deboli.
Ma la propaganda è propaganda, su di essa si fondano interi partiti e dinastie, si fondano sulle falsità.
La Cgia di Mestre ha studiato l’impatto sulle famiglie povere dell’aumento IVA al 22%.
Anche se IN TERMINI ASSOLUTI saranno i percettori di redditi più elevati a sopportare il maggior aggravio dell’aumento IVA, in rapporto percentuale allo stipendio netto annuo delle famiglie povere, toglie quel poco che “già era insufficiente”.
L’eventuale aumento IVA graverà in principal modo sulle retribuzioni più basse e meno su quelle più elevate.
A parità di reddito, inoltre, i nuclei famigliari più numerosi subiranno gli aggravi maggiori.
“Bisogna assolutamente trovare la copertura per evitare questo aumento – ha detto Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – non si possono penalizzare le famiglie ed in particolar modo quelle più in difficoltà.
Per loro, la propensione al risparmio si azzera, e questo è devastante.
Allora la nostra perplessità è capire come si attua un provvedimento che affossa completamente i meno abbienti, per evitare il pagamento dell’IMU ai più ricchi?
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