Irrogata la sanzione al colosso Unilever dopo la segnalazione di un piccolo produttore di ghiaccioli di soli 17 dipendenti che ha battuto il grande colosso Unilever.
60 milioni di euro, è questo l’importo della sanzione irrogata dall’Antitrust a Unilever, accusata di avere ostacolato i propri concorrenti nella vendita dei gelati confezionati attraverso il marchio Algida.
Si tratta di un’indagine nata da una segnalazione di una piccola azienda con sede a Santarcangelo di Romagna, “La Bomba”, che dal 2013, e poi di nuovo nell’anno 2015, aveva inviato all’Antitrust.
L’accusa e la segnalazione da parte de “La Bomba” lamenterebbe il fatto che Unilever avrebbe imposto – soprattutto ai baristi degli stabilimenti balneari – contratti che inibivano di fatto ad altri produttori di vendere i propri gelati e prodotti da frigorifero se negli stessi erano commercializzati quelli a marchio Algida.
In merito all’accertamento ed all’accusa di abuso di posizione dominante la nota dell’Antitrust spiega “l’adozione da parte di Unilever di una strategia escludente a danno dei concorrenti (sia quelli piccoli che quelli di maggiore dimensione), composta da un ampio utilizzo di clausole di esclusiva merceologica e da una serie articolata di ulteriori condizioni fidelizzanti, strumenti di politica commerciale e condotte complessivamente volti a mantenere, formalmente o sostanzialmente, l’esclusiva delle forniture agli esercizi commerciali che costituiscono la propria clientela, ostacolando, per tale via, la concorrenza sul mercato“.
Yuri Invelenato, proprietario con Walter Carletti de “La Bomba”, è soddisfatto delle condotte abusive della Unilever sanzionate dall’Authority. Il colosso multinazionale si è detto “pronto a fare ricorso”.