Alfano, iscrizione al registro degli indagati per il ministro degli interni di NCD
Alfano indagato: il sostituto Procuratore della Repubblica Roberto Felici e il Procuratore aggiunto Francesco Caporale hanno formalizzato con il trasferimento degli atti al tribunale dei ministri, l’indagine a carico del ministro degli interni Angelino Alfano, il suo vice Filippo Bubbico, il segretario di Alfano Ugo Malagnino e l’ex senatore del PD Vladimiro Crisafulli, per abuso d’ufficio relativo all’estemporaneo trasferimento a dicembre, esattamente il 23, del Prefetto di Enna, Fernando Guida, da Enna a Isernia. La vicenda sarebbe collegata al commissariamento della fondazione Kore, che gestisce l’Università Kore di Enna. Il Prefetto Guida, all’epoca, era in procinto di decretare il commissariamento, quando venne improvvisamente trasferito. L’ex senatore Crisafulli è direttamente collegato alla Fondazione Kore, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto pressioni sul Ministro Alfano affinché venisse trasferito il Prefetto, nel tentativo di bloccare il commissariamento.
Ora il fascicolo della Procura di Roma si trova alla commissione parlamentare che si occupa della giustizia relativa alle accuse ai ministri. Il ministro Alfano smentisce di aver avuto alcuna pressione relativa al trasferimento del Prefetto, supportato dal fatto che non fu un trasferimento isolato ma rientrante in un normale avvicendamento alla guida delle Prefetture e che la Fondazione Kore fu comunque commissariata per opera del vice prefetto di Enna che portò avanti la via tracciata dal predecessore. L’ex Senatore Crisafulli è una figura piuttosto controversa nel panorama politico siciliano, tanto che alle elezioni del 2013 fu giudicato impresentabile dall’apposita commissione di valutazione dei candidati del PD. La vicenda che portò, infine al commissariamento dell’Università Kore di Enna fu piuttosto pasticciata e vide contrapposto il Ministero per l’istruzione e la medesima Università, per via di corsi di medicina organizzati dall’Università di Galati, in Romania, presso l’Università Kore di Enna. Il ministero non rilasciò mai l’autorizzazione ai corsi ma l’università Kore sostenne la legittimità e la coerenza con le norme Comunitarie. Fu uno scontro piuttosto duro ma passato quasi sotto silenzio e la sequela della vicenda è quella che stiamo raccontando.