L’Agenzia delle Entrate, nell’espletamento delle sue funzioni e mission istituzionali, mette a disposizione del contribuente le informazioni in suo possesso, consentedogli l’opportunità di autocorreggere e modificare eventuali errori od omissioni, anche dopo l’inoltro della dichiarazione.
Si tratta di superare il tradizionale rapporto tra amministrazione fiscale e contribuenti, venendo a favorire l’adempimento spontaneo in relazione agli obblighi dichiarativi. Una vera novità quella dell’Agenzia delle Entrate che ti scrive e ti invita a regolarizzare possibili errori o modificazioni o omissioni. Infatti, stessa Amministrazione fiscale invia ad alcuni cittadini una serie di lettere nelle quali sono riportate delle anomalie rinvenute nelle loro dichiarazioni dei redditi, riguardanti omissioni o infedeltà riscontrate mettendo a confronto i dati dichiarati con quelli a disposizione all’interno delle proprie Anagrafi fiscali. Prima che il Fisco notifichi un avviso di accertamento, il destinatario della comunicazione può autocorreggere e regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso.
Nel caso in cui, invece, il contribuente ritiene corretti i dati indicati nella sua dichiarazione, basta comunicarlo al Fisco, inviando eventuali documenti integrativi ed attestanti la reale situazione del cittadino-contribuente. Si sottolinea il fatto che la comunicazione da parte della stessa Agenzia fiscale si compone di una lettera nella quale è riportata l’anomalia riscontrata, l’identificativo della comunicazione, i redditi non risultano dichiarati ed una tabella di dettaglio delle categorie reddituali alle quali si riferiscono. Inoltre, alle lettere stesse sono allegate le istruzioni sull’utilizzo del “Cassetto fiscale” e sulle “modalità di compilazione della dichiarazione integrativa”.