Per favorire lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali, il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il sottosegretario Antonio Gentile, il Presidente della Regione Calabria e l’assessore della Regione Campania, Mario Oliviero e Amadeo Lepore, hanno siglato con Domenico Arcuri, AD di Invitalia, gli Accordi di Programma per il cofinanziamento di Contratti di Sviluppo Regioni Campania e Calabria.
Gli Accordi di Programma rispondono e si inseriscono all’interno della politica del Mise, il quale ha attuato un processo di semplificazione degli incentivi eliminando quelli a bando e, rendendoli automatici.
Inoltre, lo strumento dei Contratti di Sviluppo rimane fondamentale per stimolare gli investimenti produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.
Per aumentarne efficacia e impatto, a novembre 2016, Contratti di sviluppo sono stati rivisti, semplificati e resi ancora più operativi. Sono stati: ridotti i tempi di istruttoria e di approvazione, attivazione della “Corsia semplificata” (fast track) per i progetti che:
1) hanno una particolare rilevanza strategica e che hanno investimenti pari o superiori a 50 Mln € (ovvero 20 Mln € se relativi al settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli),
2) rientrano nel piano Industria 4.0,
3) prevedono un rilevante incremento occupazionale,
4) favoriscono l’attrazione di investimenti diretti esteri.
A partire dal 2017 con il nuovo contratto di sviluppo c’è stata una forte accelerazione degli investimenti approvati e dei loro effetti sui territori (16 Contratti di Sviluppo negli ultimi 6 mesi).
Gli accordi di programma con Calabria e Campania produrranno ulteriori effetti moltiplicatori: quello della Regione Calabria impegna 145 milioni per 7 Contratti di sviluppo, attivando investimenti complessivi superiori a 280 milioni di euro circa.
I settori coinvolti sono quello agroalimentare e turistico.
Per quanto concerne la Regione Campania, l’Accordo vale 325 milioni e cofinanzia 15 Contratti di Sviluppo, per investimenti di ammontare superiore ai 600 milioni di euro nei settori automotive, cantieristica, legno e carta, agroalimentare, ICT e turismo.