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Cosa ci sarà nel decreto su sicurezza e immigrazione

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#pinomerola

Il consiglio dei ministri di lunedì tratterà i temi sicurezza e immigrazione, come annunciato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. I due dl originari, si apprende da fonti del Viminale, confluiranno in un unico decreto: nelle ultime ore non c’è stato alcun cambiamento nella sostanza dei provvedimenti. La scelta è maturata dopo gli incontri tecnici, che ieri erano stati rimandati per lo slittamento del Consiglio dei ministri, ed è finalizzata alla semplificazione dell’esame parlamentare delle norme. I testi hanno subito delle limature: l’obiettivo è rispondere pienamente ai requisiti di necessità e urgenza. Questi i punti principali:

Immigrazione

  • Raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio;
  • Abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari sostituiti con permessi per meriti civili o per cure mediche o se il Paese di origine vive una calamità naturale
  • Ampliamento dei reati che provocano la revoca del permesso di rifugiato (violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale)
  • Revoca della protezione umanitaria ai cosiddetti “profughi vacanzieri”
  • Esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso è dichiarato improcedibile o inammissibile: se un migrante fa ricorso contro il diniego e il tribunale lo dichiara inammissibile, le spese processuali non sono più a carico dello stato.

Sicurezza

  • Potenziamento degli organici dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie (i beni appartenenti al clan potranno essere messi sul mercato e venduti)
  • Stretta sul noleggio di furgoni che potrebbero essere utilizzati per attentati terroristici
  • Estensione del “daspo” per i sospettati di avere a che fare con il terrorismo internazionale​
  • Possibilità per il personale della polizia locale di accedere alla banca dati interforze delle forze di polizia​
  • Possibilità di estendere il daspo urbano anche ad aree quali mercati e fiere
  • Revoca della cittadinanza per gli stranieri considerati una minaccia per la sicurezza nazionale
  • Sperimentazione di armi ad impulsi elettrici (taser) da parte di operatori della polizia municipale di comuni con più di 100.000 abitanti
  • Inasprimento delle sanzioni nei confronti di coloro che promuovono o organizzano l’invasione di terreni o edifici; nonché ampliamento della possibilità dell’utilizzo dello strumento investigativo delle intercettazioni telefoniche per coloro che commettono tale tipologia di reato.

Dubbi del M5s

Secondo i retroscena dei quotidiani, il passaggio in Cdm non sarà semplice, date le perplessità del Movimento 5 stelle su alcuni aspetti del decreto. “In particolare è sulla stretta circa permessi di soggiorno e cittadinanza agli stranieri che si appunta lo scetticismo dei Cinque Stelle”, scrive il Sole 24 Ore, “parte dei contenuti emersi, oltre ad allarmare sul terreno politico, potrebbe anche presentare rischi di incostituzionalità ed è su questo che si lavorerà fino all’ultimo”. E non si esclude che qualcosa “salti o venga radicalmente ammorbidito”.

Salvini smentisce tensioni nel governo

“Salvini ha smentito le voci di tensioni interne ai gialloverdi: «Non c’è nessuna polemica, mi sembra che non ci siano ostacoli né del Quirinale, né dei 5 Stelle. Ci sono alcune correzioni tecniche che ci hanno chiesto di fare: è un decreto con una chiara impronta del prima gli italiani» –  si legge sul Giornale – le divisioni nella maggioranza sono state smentite anche da Conte: «Assolutamente no – ha detto il premier -, è un decreto che il vicepresidente Salvini ha già anticipato e su cui stiamo già lavorando». Per quanto riguarda la parte sulla sicurezza, invece, le critiche dei tecnici del Mef si concentrano sulle sedi dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia, che nel decreto restano cinque. Mentre per gli esperti di Via XX Settembre andrebbero ridotte a quattro”.

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