Il neo-premier Renzi, appena sveglio di buon mattino ha twettato: “disoccupazione allucinante variamo il job-act” ma poi il C.d.M. ha approvato «l’aumento Super della Tasi» e non la riduzione del cuneo pro-assunzioni.
I buoni propositi spesso si scontrano frontalmente con la realtà delle cifre.
Per la copertura dei costi dei servizi indivisibili, i Comuni potranno aumentare la TASI fino al 3,3 per mille sull’abitazione principale e all’11,4 per mille per le seconde case, con forbice quindi maggiorata dello 0,80%.
Dunque moltissimi comuni prenderanno al volo la possibilità di aumentare la TASI per far respirare i propri bilanci.
Ricordiamo che al primo “act” di «Pindaro Renzi» (quando ha chiesto la fiducia) parlava dell’arrivo di miliardi come fossero acqua, dai 60 per i debiti della pubblica amministrazione per il pagamento delle imprese creditrici ai 10 per la riduzione del cuneo fiscale e da ieri dopo la triste vicenda del “salva Roma” si parte con il solito ritocco delle tasse, come la TASI, CHIARAMENTE AL RIALZO.
Ora dopo la sbornia da “auto-infusione” si ritorna alle triste attualità dove Renzi si sta accorgendo che la cattura delle adesioni attraverso promesse surreali sia proprio il dramma maggiore di questi talenti.
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