Il premier Mario Monti, dal canto suo invece, è fiducioso che la tensione sociale sarà minima.
La Camusso, propone un “piano lavoro” che riduca il numero e la tipologia dei contratti atipici, oltre a riformare gli ammortizzatori sociali.
Ha aggiunto che il capitolo pensioni non è chiuso, e le ingiustizie, causate dalla riforma, stanno costituendo un fronte di lotta non indifferente.
Secondo Bonanni occorre una buona economia per avere più occupazione, con un piano lavoro che risolva il divario nord sud. Resta il mezzogiorno la vera emergenza sociale.
Angeletti ha affermato che la combinazione tra pensioni più basse, redditi reali in diminuzione e diminuziione degli occupati non porterà la pace sociale e non sarà sopportabile per l’intero 2012.
Le prospettive non sono certamente delle migliori. La prevista recessione, l’attacco ai mercati finanziari sono problemi gravi ed ancora da risolvere. Ma non dobbiamo nenache provocare paura e rassegnazione tra coloro che hanno perso e non hanno un lavoro, Siamo sicuri che il nuovo esecutivo intanto saprà creare nuova occupazione nell’anno appena iniziato e la riforma degli ammortizzatori sociali dovrebbe arginare il problema di coloro che sono in attesa di una rioccupazione. Il Sindacato in questo momento più che scaldare gli animi dovrebbe tenere uniti i lavoratori e attendere almeno qualche mese, entro i quali si potrà effettivamente capire qual’è il rischio sociale del nostro PAESE.