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"Ue con meno rigore". Renzi e Hollande in piena intesa.

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#pinomerola

Meno rigore necessario per entrambi: questa la chiave dell’incontro Renzi-Hollande.

In merito alle politiche UE, nel loro faccia a faccia all’Eliseo di sabato 15 marzo, Matteo Renzi e François Hollande hanno avuto una intesa piena: ‘quel che serve per la ripresa è una POLITICA EUROPEA con meno rigore’.
I due premier hanno dichiarato: ‘la priorità dell’Unione Europea deve essere la crescita economica e l’occupazione, nel rispetto degli impegni di bilancio’.
Giá nelle prime uscite il primo ministro italiano ha sempre espresso, parlando dei parametri UE, la necessità di un diverso assetto e proporzione tra la politica del rigore e il sostegno alla crescita;  idea che corrisponde esattamente alle convinzioni di Hollande.
«Matteo Renzi vuole far emergere un’altra Europa: ‘ sia pur nel rispetto dei trattati, la prima considerazione va ai padri fondatori. L’Europa deve essere anche il luogo dei cittadini e dei popoli, non solo quello della tecnocrazia’.
Infine Renzi ha dichiarato di voler rispettare ad ogni costo il 3% di deficit.

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Quello che gli altri non dicono.
I nostri media si lamentano del fatto che la UE permetta agli altri Paesi di sforare il 3% del deficit rispetto al Prodotto Interno, ma si parla sempre e solo di percentuali e non di valori assoluti: il debito italiano è salito al 132,8% del PIL a fine 2013.
VALORE IN EURO DEL DEBITO AL 31 DICEMBRE 2013.
Allora questi numeri diciamoli bene:
al 31-12-2013 debito pubblico pari a 2068 miliardi euro, PIL 1560 miliardi di euro.
Il debito pubblico italiano a fine 2013 era a quota 2.068 miliardi o due milioni di milioni di euro circa.
VALORE IN EURO DEL PIL AL 31 DICEMBRE 2013.
I redditi lordi totali (PIL) prodotti nel 2013 sono stati di 1.560 miliardi di euro.
DEFICIT. PARAMETRO DA MONITORARE PER EVITARE L’AUMENTO DEL DEBITO.
Deficit al 3% vuol dire che abbiamo speso 1560+3% rispetto ai 1560 miliardi di PIL, ossia più di quello che abbiamo prodotto; di conseguenza, bisogna aumentare i debiti statali per ripianare il disavanzo. Quindi gli impegni totali crescono.
Il problema vero è che ci siamo obbligati, verso la Ue (grazie a Monti) con il six pac, a riportare il debito pubblico del. Paese dal 132% al 60% del PIL, in 20 anni e quindi dal 2013, e poi per ogni anno, il debito pubblico italiano doveva ridursi di 50 miliardi l’anno.
E al contrario È AUMENTATO…. a 2068 miliardi da 1980 miliardi circa di fine 2011!
Non bisogna aver paura di dire i numeri ai cittadini.
Se si parla sempre di percentuali significa non permettere al popolo (sovrano) di percepire il reale problema.
E quindi la UE dice: se l’Italia ha già un debito pubblico che è abnorme, e la spesa corrente di ogni anno è superiore a quello che si produce, questo debitone continuerà ad aumentare.
Visto che noi (i Paesi Ue) abbiamo parecchi titoli di stato italiani, se in un certo giorno l’Italia non pagherà più gli interessi, i suoi titoli in nostro possesso saranno spazzatura e noi crolliamo tutti insieme appassionatamente.
Queste le cifre reali da sapere. In modo tale che gli italiani può darsi che decidono di incamminarsi verso il Parlamento!.
AL 31 DICEMBRE 2013 l’Italia ha quindi prestiti per titoli del debito pubblico pari ad euro 2.068.000.000. 33.000 euro per ogni persona (compresi i neonati).
È pur vero che nel PIL Non è compreso il valore stimato dell’evasione fiscale che sommata alla corruzione corrisponde ad almeno 200 miliardi circa, ma il premier non puó dire che gli italiani hanno un risparmio PRIVATO totale pari a 4 volte il debito pubblico, non devono certamente azzerarlo i cittadini il prestito contratto dallo Stato per gli usi più disparati perpetrati negli anni addietro, eccetto che per il risanamento.

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