Anche se l’istanza per procedere con la presentazione della Rottamazione-bis delle cartelle esattoriali scade il prossimo 15 maggio, l’adesione immediata permette al soggetto contribuente di mettersi al riparo dalle procedure esecutive che l’Agente della riscossione deve mettere in atto per il recupero del credito.
In effetti, l’adesione alla rottamazione consente di inibire tutte le nuove azioni esecutive come le azioni pignoratizie e tutte le iscrizioni relative ai fermi amministrativi, anche se rimangono in vita quelli già avviati precedentemente alla presentazione del modello DA 2000/2017, scaricabile dal sito dell’Agenzia Entrate-Riscossione.
Il Modello DA 2000/2017 è l’unico che deve essere utilizzato per tutti i carichi affidati alla riscossione dal primo gennaio al 30 settembre dell’anno 2017, oltre a quelli affidati dal 2000 al 2016 (anche se è necessario non aver presentato istanza per la vecchia rottamazione); per i carichi dei contribuenti «ripescati» che si erano visti respingere l’accesso alla prima edizione della sanatoria.
La presentazione dell’istanza può consentire al contribuente di inibire tutte le azioni di recupero coattivo già avviate in precedenza, a condizione che non si sia stato emesso il provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.
Comunque sia prima di presentare l’istanza, occorre procedere con estrema cautela ed attenzione e valutare caso per caso la relativa convenienza.
Si ricorda che con l’apertura della Rottamazione “Bis”, le regole di adesione agevolata rimangono inalterate dato che il contribuente è tenuto solo al pagamento dell’obbligazione tributaria con lo “sconto” concernente le sanzioni e gli interessi di mora.
La rottamazione Bis prevede versamenti differenziati a seconda degli importi iscritti a ruolo: per quelli più recenti concernenti i carichi affidati alla riscossione da gennaio a settembre 2017, il contribuente può optare di versare e di adempiere il debito tributario in un massimo di cinque rate (la prima o unica in scadenza a luglio 2018 e l’ultima entro febbraio 2019).
Per i carichi più datati (dal 2000 al 2016) il contribuente deve pagare al massimo in tre rate (la prima o unica scadenza entro il 31 ottobre 2018 e l’ultima rata entro febbraio 2019).
Si ricorda che i soggetti contribuenti che mancano un “appuntamento” o versare di meno o in ritardo cade la possibilità di beneficiare della rottamazione.
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