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Partite Iva: ecco il Report MEF aggiornato, mese giugno 2017

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#pinomerola

Con Comunicato Stampa n° 142 del 10/08/2017, pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono stati riportati i risultati relativi alle aperture Partita Iva nel mese di giugno 2017.
Nonostante i dati pubblicati dall’ISTAT sull’occupazione in ripresa per i lavoratori dipendenti assunti a tempo determinato ed indeterminato, il numero dei lavoratori autonomi va in controtendenza.
Infatti, nel mese di giugno 2017 sono state aperte 38.466 nuove partite Iva, in calo dello 0,7% rispetto a quelle del corrispondente mese dell’anno precedente.
Se si osserva la distribuzione per natura giuridica delle aperture di partite IVA nel mese di giugno, il Comunicato Stampa n.142 del Ministro dell’Economia e delle Finanze ha messo in evidenza che la quota relativa alle persone fisiche è pari al 69,2% dell’intero totale, mentre quello relativo alla quota delle società di capitali è stato pari al 25,5%.
Relativamente alle società di persone (SS, SNC, SAS) la quota di aperture Partita Iva è stato del 4,3% e la percentuale relativa alle “altre forme giuridiche” è stati pari all’1%.
Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il calo più drastico ha riguardato l’apertura delle Partite Iva per le società di persone con un -12,3% mentre, il calo più limitato è stato per le persone fisiche con -2,4%. In controtendenza, le SPA, SRL, SAPA (società di capitali) che hanno registrato un +7%.
Riguardo alla geolocalizzazione, il 42,3% delle nuove aperture è ubicato nel Settentrione italiano, contro il 22,7% del Centro ed il 34,7% nel Meridione ed Isole.
Gli aumenti più “brulicanti” riguardano la Valle d’Aosta (13,3%), Liguria (+7,9%), la provincia autonoma di Bolzano (+7,2%); in controtendenza la Basilicata (-30,8%), il Molise (-13,6%) e la Calabria (-10,5%).
Per comparto produttivo, il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva (20,9% del totale ammontare), seguito dalle attività professionali (14,2%) e dalle attività di alloggio e ristorazione (9,1%).
Gli incrementi più significativi si rilevano nei trasporti (+14,1%), nelle attività immobiliari (+10,5%) e nella sanità (+10,2%); in netto calo è l’apertura di Partite Iva in agricoltura (-15,3%) e nei servizi residuali (-1%).

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