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Dossier Bilancio e Contabilità: il ruolo della Comunicazione economico-finanziaria

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#pinomerola

Nell’ambito della comunicazione aziendale e della definizione delle strategie a livello corporate, volte alla creazione ed al mantenimento di condizione di compatibilità con gli interessi degli stakeholders di riferimento, un ruolo di sempre maggiore importanza assume la capacità di veicolare informazioni complete e tempestive a contenuto economico-finanziario. Tale informazione mira a rafforzare le relazioni tra impresa e sistema finanziario, cercando di realizzare una logica ed opportuna rappresentazione della capacità e delle modalità con cui la prima riesce a creare nuova ricchezza per i finanziatori. Tuttavia, attraverso la comunicazione economico-finanziaria, l’impresa ricerca consenso attorno al proprio indirizzo strategico ed alle proprie politiche gestionali, anche degli altri soggetti interessati alle varie performance economiche e competitive. La comunicazione economico-finanziaria si distingue dalle altre aree della comunicazione d’impresa, interessandosi in modo specifico dell’informazione relativa agli aspetti economici, finanziari e patrimoniali della gestione aziendale.

Proprio il ruolo sempre maggiore che nell’economia moderna si trovano a svolgere i mercati finanziari, la comunicazione economico-finanziaria ha stimolato uno sviluppo importante delle esigenze informative relative all’andamento dell’impresa: informazioni non solo a consuntivo ed operative, ma sempre di più, di natura previsionale e di carattere strategico. Oltre agli obblighi di legge sempre più stringenti (ne sono un esempio, le evoluzioni normative riguardanti il bilancio di esercizio e la regolamentazione sui mercati e sugli intermediari), la velocità di movimentazione dei flussi finanziari e la crescente ricerca di efficienza nel funzionamento dei mercati mobiliari, hanno portato ad una necessità di comunicazione economico-finanziaria con i vari stakeholders interessati alla vita aziendale e di tipologia sempre più ampia. Data la valenza strategica che assume la comunicazione economico-finanziaria e la diversità dei possibili target, l’impresa deve essere in grado di impostare e realizzare una politica di diffusione delle informazioni efficace ed efficiente. L’obiettivo dovrebbe essere quello di raggiungere tempestivamente ed uniformemente i potenziali utilizzatori consentendo loro di pervenire ad un giudizio fondato sulla bontà della gestione aziendale.

Un’efficace informativa societaria deve partire necessariamente dall’analisi dei principali bisogni d’informazioni sugli aspetti economico-finanziari della gestione. Questi sono riconducibili ai seguenti:

      bisogni di natura legislativa (di carattere “cogente”),

      bisogni di natura “esterna” volti a soddisfare le esigenze d’informazione provenienti da interlocutori di mercato (analisti, gestori, risparmiatori),

      bisogni di natura “interna”, ovvero, di carattere aziendale che inducono l’impresa a trasmettere informazioni premianti per la sua attività  e che si desidera far conoscere a tutti gli stakeholders interessati.

Si possono dunque distinguere due livelli di comunicazione economico-finanziaria:

      la prima detta di “base” e rispondente ai bisogni legislativi e regolamentari, tesa a soddisfare esigenze “di tutela” di interlocutori aziendali quali i clienti, i dipendenti, gli azionisti, il fisco, la comunità finanziaria, comunque obbligatoria o cogente;

      la seconda detta “volontaria” o integrativa tesa a soddisfare il continuo e sempre più raffinato fabbisogno informativo che i vari stakeholders aziendali richiedono all’impresa al fine di meglio valutare le sue capacità (competitive, industriali, manageriali, economico-finanziarie).

Proprio questo secondo profilo negli ultimi anni ha conosciuto uno sviluppo esponenziale, viste le carenze spesso mostrate dalla comunicazione di tipo “cogente”. I mezzi principali attraverso cui le imprese soddisfano i bisogni informativi di natura legislativa sono i bilanci annuali d’esercizio e, nel caso di listed companies, o quotate, le relazioni periodiche trimestrali o semestrali. Tali strumenti evidenziano alcune carenze informative che non permettono ai diversi stakeholders di pervenire ad un giudizio fondato sulla performance effettiva dell’impresa. E’ riconosciuto, infatti, che i risultati di bilancio sono condizionati da norme giuridiche e fiscali, sono orientati al passato, non evidenziano la complessità dei rischi che gravano sull’impresa e, non danno piena evidenza della dinamica degli intangibile assets. Visti i limiti che manifestano le elaborazioni contabili quali strumenti di comunicazione all’esterno delle performance e delle potenzialità aziendali, si avverte la necessità di trovare misure e strumenti più adatti allo scopo. Le imprese, sia private che pubbliche, tendono a comunicare anche altri indicatori, di natura extra-contabile, considerati fondamentali per giungere ad un giudizio attendibile sulla sua vitalità e durabilità. Oggi, la comunicazione economico-finanziaria si compone d’informazioni tanto di natura contabile quanto extra-contabile, comunque volte a chiarire la situazione economica, finanziaria e patrimoniale aziendale.

 

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