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Costi di pubblicità in bilancio: trattamento contabile

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#pinomerola

Il documento n. 24 OIC ritiene possibile la capitalizzazione dei costi di pubblicità solo quando sono sostenuti per consentire il successo di una iniziativa (lancio di un nuovo prodotto, sviluppo di una nuova attività, etc.), assimilandoli pertanto ai costi di impianto e di ampliamento anche in merito agli altri presupposti richiesti per la capitalizzazione ed alle regole per il successivo ammortamento, indipendentemente dal fatto che la collocazione dei costi di pubblicità bello schema di Stato Patrimoniale sia separata dai costi di impianto e di ampliamento.

Per l’iscrizione nell’attivo dei costi di pubblicità si deve verificare il carattere della non ricorrenza; non si possono capitalizzare costi per pubblicità “di sostegno”. Lo IAS 38 sancisce che non possono essere capitalizzati costi relativi allo sviluppo interno di marchi, attività pubblicitarie, liste di clienti ed elementi similari, in quanto le relative attività di sviluppo non sono distinguibili dall’attività di sviluppo dell’intero business. I costi per materiale promozionale andranno spesati nell’esercizio di sostenimento (depliant, campioni distribuiti alla clientela etc.). Solo nel caso in cui il materiale abbia effettivamente un’utilità pluriennale, potrà essere giustificata una capitalizzazione.

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