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Servizi online per il cyber-cittadini: Fisco, Inps, PA, Comuni sempre più digitali

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#pinomerola

Quali sono dunque gli strumenti di accesso ai servizi online per il cittadino contribuente?

La risposta va ricercata nell’utilizzo delle smart card . Per poter attuare i piani di erogazione dei servizi on line è necessario  disporre , da parte delle singole amministrazioni , di una Carta Servizi a larga diffusione per l’ accesso a servizi pubblici . In base alla normativa vigente, oltre alla Carta di identità elettronica (CIE), è possibile usare come Carta Servizi  anche una delle qualsiasi carte di firma digitale distribuite dalle Autorità di Certificazione (CA) registrate conformemente alla normativa nazionale.

E’ dunque necessario preservare gli investimenti attuali e futuri delle amministrazioni nello sviluppo dei servizi ed il diritto dei cittadini alla completa interoperabilità delle carte. E’ necessario a tal fine: definire gli standard applicativi che consentano di implementare le applicazioni di servizio in modo indipendente dalle peculiarità della carta utilizzata per l’ autenticazione, garantire una completa compatibilità delle carte di firma e della carta di identità. In previsione dei ritardi nella diffusione della CIE, urge definire una nuova strategia per la disponibilità di carte di accesso ai servizi pubblici. Queste potrebbero essere fornite a pagamento ai cittadini con investimenti del settore privato. E’ necessario che le Pa svilupperanno ,in tempi certi, servizi pubblici online, basati sulle carte di firma, per assicurare al comparto privato coinvolto il ritorno degli investimenti . Per questo si dovranno utilizzare i finanziamenti del Piano di E-government ,privilegiando quei progetti che realizzano in modo mirato queste tipologie di servizi. La carta di identità elettronica sarà utilizzata non solo come strumento di riconoscimento personale, ma anche come unica carta multifunzionale di accesso a tutti quei servizi erogati per via telematica dalla Pa che richiedono l’ identificazione certa dell’ utilizzatore. La firma digitale, che dovrebbe essere integrata all’ interno della carta di identità sarà la modalità di accesso sicuro alle informazioni ed ai servizi online , erogati da soggetti pubblici e privati, e garantirà la validità legale dei documenti trasmessi per via telematica.

Con il documento sarà possibile attivare una lunga serie di servizi quali il rilascio della certificazione anagrafica, scolastica, pagamento IMU, ed altre imposte comunali. La carta d’ identità potrà sostituire il bancomat e la carta di credito per alcune operazioni ed il pagamento sarà basato sugli stessi principi della moneta elettronica. Questa innovazione segnerà una autentica rivoluzione nel rapporto dialettico tra Pa ed i suoi cyber-cittadini. Il processo di emissione della carta di identità elettronica coinvolge il Comune che richiede la Certificazione dei codici fiscali  dei cittadini, popola Indice Nazionale delle Anagrafi (INA), richiede le carte alla Prefettura, emette le carte, organizza e gestisce i servizi locali; inoltre, coinvolge il Ministero delle Finanze che certifica i codici fiscali, l’ Indice Nazionale delle Anagrafi che carica i dati dei Comuni , l’ Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che produce le carte e distribuisce le carte alle Prefetture, la stessa riceve le richieste dai Comuni e distribuisce la carte ai Comuni, il Sistema di Sicurezza Circuito di Emissione (SSCE) che effettua i controlli durante l’ emissione e coinvolge pure l’Autorità  di Certificazione che rilascia i certificati di firma digitale. Dunque condizione indispensabile per l’ ottenimento della CIE è la certificazione del codice fiscale tramite obbligatoria trasmissione dello stesso dal Ministero delle Finanze.

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