L’Osservatorio sulle pensioni è stato aggiornato con i dati concernenti le pensioni in vigore al 1°gennaio 2017 e liquidate lo scorso anno. Dal Report risulta che le pensioni vigenti ad inizio mese di gennaio del corrente anno ammontano a 18.029.590 di cui 14.114.464 sono le prestazioni che hanno avuto origine dal versamento di contributi previdenziali durante l’attività lavorativa del pensionato. Per quanto concerne l’importo rimanente (3.915.126), sarebbero costituite da tutte quelle prestazioni che sono erogate dalla gestione degli invalidi civili e da pensioni e assegni sociali. In termini di valore, l’importo annuo erogato sarebbe di 197,4 miliardi di euro di cui ben 176,8 miliardi erogati dalle gestioni previdenziali: oltre la metà delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati (95,7%), le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 27,3% delle pensioni, mentre le gestioni assistenziali erogano il 21,7% delle prestazioni previdenziali.
Per quanto concerne la distribuzione territoriale: il Settentrione italiano, ad inizio gennaio 2017, beneficia del maggior numero di prestazioni pensionistiche, i il 48,0% delle prestazioni pensionistiche viene percepito da soggetti residenti nel Nord italiano, il 19,2% viene erogato al Centro Italia, il 30,6% in Meridione e Isole; il restante 2,2% viene erogato a soggetti iscritti in AIRE e residenti all’estero. Computando il rapporto tra il numero di pensioni e la popolazione residente di ciascuna area geografica, si osserva che il Nord continua ad essere l’area con il maggior numero di prestazioni previdenziali ogni mille residenti (312 per mille), seguita dal Centro Italiano con il 287 per mille e dal Mezzogiorno con il 265 per mille.
Infine, analizzando la distribuzione per importi delle pensioni si osserva una forte concentrazione nelle fasce del ceto basso: il 63,1% delle pensioni ha un importo inferiore a 750,00 euro, percentuale che per la classe femminile raggiunge il 76,5%. Si tratta di una misura che traccia la “povertà” costituisce solo una misura indicativa della “povertà”: in particolare, delle 11.374.619 prestazioni con importo inferiore a 750 euro, solo 5.106.486 di esse beneficiano di prestazioni quali integrazione al minimo, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile. Per gli uomini la percentuale di prestazioni previdenziali con importo inferiore a 750 euro si attesta al 45,1% e solo il 23,3% è costituito da trattamenti pensionistici a favore di coloro che sono in possesso dei requisiti a sostegno del reddito. Sempre per i la classe di uomini, oltre un terzo delle pensioni di vecchiaia è di ammontare compreso fra 1.500 e 3.000 euro.