I proventi delle sanzioni incassate per chi getta i mozziconi di sigarette per terra saranno utilizzati per acquistare i nuovi cassonetti della nettezza urbana: questo è uno degli obiettivi che il Ministero dell’Ambiente si prefigge di raggiungere per ridurre sensibilmente il nefasto fenomeno dell’abbandono dei rifiuti rappresentati dai mozziconi di sigaretta, scontrini, fazzoletti di carta sporchi, coppette di gelato vuote, gomme da masticare etc. Con la legge n. 221 del 28 dicembre 2015 è entrato definitivamente in vigore il divieto di gettare le cicche di sigarette per terra.
A combattere il diffuso fenomeno di gettare per terra sulle strade delle città italiane sporcizia, carte e sigarette spente sarebbe compito del Decreto legislativo n.152 del 2006 che ha introdotto una sanzione di importo dai 30 ai 300 euro per tutti i cittadini che abbandonano, maleducatamente, piccoli rifiuti sul suolo: i proventi ricavati a titolo di pagamento della sanzione irrogata al contribuente che ha infranto la legge, verranno ripartiti in eguali parti tra i Comuni ed un fondo istituito presso lo stato di previsione del Ministero dell’Ambiente. Il 50% destinato alle amministrazioni sarà impiegato per l’installazione nelle strade, nelle piazze, nei parchi, nelle aree verdi e nei luoghi ad alta affluenza sociale di “appositi raccoglitori per la raccolta di mozziconi di sigarette” e per la pulizia di caditoie e tombini, oltre che perla promozione di campagne di comunicazione su scala locale.
Il 50% dei proventi derivanti dalle sanzioni irrogate ai cittadini che gettano ogni piccolo rifiuto per terra, sarà utilizzato dal Ministero per l’attuazione di campagne d’informazione su scala nazionale. L’impiego dei proventi è regolato anche dal Decreto ministeriale del 15 febbraio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 54 dello scorso lunedì 6 marzo. Rimane come punto cruciale quello di comprendere quante multe sono state comminate: in assenza di dati degli Enti locali, occorrerà contare il numero di cassonetti o nuovi raccoglitori installati ex novo per le vie delle città italiane. Alcune amministrazioni locali si erano già organizzate (prima dell’entrata in vigore del decreto ministeriale) e l’educazione della popolazione stava già dando i suoi frutti a prescindere dalle sanzioni personalizzate di 1000 euro a Pollica, 500 euro a Trento, 300 euro a Parma fino ai 100 euro di Ferrara.