Una “Tax Free Zone”, una zona a bassa fiscalità per chi investe nella Regione della Sicilia: si tratta di una fresca proposta in dieci punti da avanzare all’Europa, elaborata da oltre un centinaio di esperti del settore, professionisti, imprenditori, dirigenti della pubblica amministrazione, rappresentanti di sindacati e associazioni di categoria provenienti da tutta la Sicilia. Il gruppo di esperti avrà il compito di approfondire le idee elaborate, nel campo dell’economia e del lavoro, durante la giornata di lunedì 13 marzo alle ore 15 a Siracusa. All’incontro presso la sede dell’Area Marina Protetta del Plemmirio parteciperà il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. Sarà questa la sede per parlare di economia, impresa, lavoro, industria, commercio, terzo settore, agricoltura, fisco e professioni attraverso il sistema dei “tavoli tematici di confronto” nello stile di “Cambiamenti”, il pensatoio inaugurato a Palermo dal Sottosegretario alla Salute Davide Faraone che nei prossimi giorni toccherà diverse province siciliane con giornate tematiche cominciando proprio da Siracusa.
Al termine dei lavori sarà presentata allo stesso ministro De Vincenti un documento contenente le proposte per fare ripartire l’economia della Regione Sicilia; in particolare, grande attenzione sarà volta alle Micro e piccole imprese già costituite che dispongono di un ufficio o locale destinato all’ attività, anche amministrativa, ubicato all’ interno del territorio della zona franca urbana, regolarmente segnalato alla CCIAA competente e risultante dalla relativa visura camerale. Per le imprese che non hanno “attività sedentaria” quali venditori ambulanti, imprese di costruzione, idraulici e parrucchieri che svolgono attività presso le abitazioni dei clienti, sarà possibile accedere al finanziamento solo se almeno un dipendente svolgerà le ore lavorative in un locale situato all’interno della zona franca, oppure che l’impresa realizzi almeno il 25% del fatturato da operazioni svolte all’interno della zona franca. Grazie ai fondi stanziati, le imprese che si trovano nei territori individuati come zone franche, potranno beneficiare prevalentemente di esenzioni fiscali: esenzione delle imposte sui redditi (Irpef e Ires), dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), dell’imposta municipale (Imu), e inoltre saranno esonerate dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.