Sciopero commercialisti, il Garante inoltra al MINISTERO DELLE FINANZE LA RICHIESTA DI RINVIARE LA DICHIARAZIONE IVA PREVISTA PER IL 28 FEBBRAIO 2017
Crediamo che sarà il primo – ma non certamente l’ultimo sciopero – che noi commercialisti faremo a favore delle imprese, della semplificazione, della certezza del diritto, e non legittimità “della presunzione di evasione” palese con questi adempimenti fiscali sempre più stringenti adempimenti, “asfissianti” per noi e per i nostri clienti.
Vedi anche (Commercialisti in attrito tra un mare di norme e regolamenti a difesa delle piccole imprese, motore del Paese)
L’Autorità Garante per gli scioperi, ha dichiarato legittimo lo sciopero indetto dai commercialisti dal 26 febbraio 2017 al 6 marzo 2017, ed ha invitato il MEF a “valutare” l’esistenza dei presupposti per la concessione della proroga e “Rimessione in termini”, come prevista dallo Statuto del Contribuente.
L’astensione dei commercialisti dagli invii , infatti, coincide con il termine di presentazione della dichiarazione annuale Iva in forma autonoma (primo anno di applicazione) “e, scrive il Garante i contribuenti obbligati potrebbero essere soggetti a applicazione di sanzi0ni per il mancato adempimento nel termine “vergognoso” del 28 febbraio 2017.
I nodi dell’Italia, la questione meridionale, la questione debito pubblico, la questione morale, l’immigrazione, le pensioni da ricevere in punto di morte, i giovani che non hanno lavoro, i giovani che vogliono intraprendere una attività e non hanno il supporto della garanzia statale, SONO TUTTI DOVUTI A MILIARDI E MILIARDI DI TASSE SPILLATI AI CITTADINI ITALIANI E IN BUONA PARTE DEVIATI SU ALTRE STRADE (ALMENO IL 40%) CHE NON SONO QUELLE DELLA CREAZIONE DI SERVIZI VALIDI AGLI ITALIANI TUTTI.
PAGAMENTO TASSE = 100 ——- INVESTIMENTO PER I CITTADINI = 50 ——- DISPERSIONI PER I MOTIVI DIVERSI 50.
Questo il sistema perverso che da 50 anni ci costringe ad essere l’ultima ruota del carro in fatto di produttività …