Noi del Movimento dei Commercialisti e autonomi piccole imprese crediamo che dalle disastrose esperienze della nostra Repubblica Parlamentare almeno dal 70 ad oggi si debba trarre un insegnamento, allo scopo di di non rifare gli stessi errori.
E’ un fatto incontrovertibile che la Repubblica Parlamentare e il parlamento italiano sia un luogo di perdizione, un luogo dove la migliore persona eletta prima o poi entra in quel meccanismo perverso, tale da disporre provvedimenti soprattutto a conservazione della sedia e non a favore della grande massa.
La prima Repubblica con mani pulite è stata giustamente distrutta per il finanziamento pubblico ai partiti, e grandi statisti, seppur colpevoli, sono stati messi alla gogna.
La seconda Repubblica ha fatto molto peggio, ha trasformato il parlamento in una mercato di compravendita di seggi, onorevoli e senatori che si vendono … per il dio denaro.
I soldi in tasse che tanto faticosamente paghiamo dalle nostre periferie alle entrate centrali, non ritornano alle nostre Regioni, Province, Comuni in servizi neanche per il 10%.
La Terza Repubblica di Grillo è già un fatto che crearà altri danni.
Noi siamo convinti che bisogna fare l’inverso di ciò che è intenzione del premier con la riforma della Costituzione.
Noi crediamo nel decentramento dei poteri da Roma alle Regioni e Province, delle tasse da Roma ai Comuni, con eliminazione del Parlamento … parodisticamente e la trasformazione in Repubblica Presidenziale Federata.
Solo le imposte indirette dovrebbero andare a Roma, come l’IVA, I BOLLI ECC. MENTRE LE IMPOSTE dirette come IRPEF, IRAP E SIMILI DOVREBBERO RIMANERE NELLE REGIONI DOVE SONO STATE PRODOTTE E RITORNARE IN SERVIZI AGLI STESSI ABITANTI DI QUELLA REGIONE ALMENO DI PARI VALORE.
E’ TEMPO CHE OGNI REGIONE SIA UN PICCOLO STATO, E’ TEMPO CHE OGNI REGIONE FACCIA UNO SFORZO PER PRODURRE DI PIU’ E DIVENTARE ECONOMICAMENTE AUTONOMA BASTA CON L’ASSISTENZIALISMO CLIENTELARE, BASTA CON I FALSI INVALIDI … BASTA CON LE TASSE, Pensiamo più che al ponte sullo stretto ai terremotati, ai giovani, agli ammalati.
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