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Inflazione, l’Istat cambia il paniere di quest’anno

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#pinomerola

Inflazione tra le spese eccessive ecco tatuaggi e leggings

Inflazione, una statistica approfondita dell’Istat ha emanato i dati che con questo articolo vogliamo proporvi, che riguardano le spese eccessive di ogni famiglia italiana: spiccano tra tutte le cose l’avanzamento di tatuaggi e dell’acquisto dei classici pantaloni leggings.

Cambia il paniere di quest’anno dell’Istat per l’inflazione, dove a rappresentare le nuove abitudini di consumo delle famiglie italiane, di quest’anno, entrano oltre a tatuaggi e leggings, anche le bevande vegetali, il pantalone corto da uomo, la lampadina led, i panni cattura-polvere, i servizi integrati Tv, internet e gli alloggi universitari. Questo dato emanato dall’Istat fa capire come l’inflazione sia in aumento e che oltre a tutte queste cose spiccano anche i prezzi delle auto usate e l’acquisto del trapano elettrico. In uscita invece sono le cuccette e i vagoni letto dei treni. L’anno scorso erano i prodotti alimentari ad essere considerati dei veri e propri panieri per l’intera collettività del Paese e per le molte famiglie italiane formate da operai e impiegati, che alzavano la quota a circa 1.450 unità, raggruppati in 901 prodotti, che a loro volta erano raccolti in 400 aggregati. Per quanto riguarda la situazione di quest’anno, l’aggiornamento della struttura di ponderazione ha comportato un lieve aumento del peso dei vari beni nel paniere Nic, con la percentuale del 53,55% che è scesa fino a segnare una percentuale pari al 53,72%. La riduzione è passata così dalla percentuale di un anno fa pari al 46,45%, per poi diminuire fino alla percentuale pari al 46,28%. Tutto questo è motivo dell’aumento del peso dei beni durevoli e degli alimentari non lavorati e alla diminuzione del peso dei vari servizi relativi al trasporto. In questo caso sono ben 80 i comuni italiani che sono sotto osservazione che contribuiscono all’inflazione con riferimento al paniere completo. Tutto questo lo riferisce lo stesso Istat , che sottolinea in termini di popolazione provinciale una copertura dell’indagine pari alla percentuale dell’83,5%.


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