Tutto in forse per il rientro di capitali e la voluntary disclosure; tranne la proroga che sicuramente ci sarà, ma nel penultimo giorno prima della scadenza, ossia il 29 settembre 2015. Questo quanto confermato dal Consiglio dei Ministri tenutosi ieri 25 settembre da cui si aspettava, da quella seduta, la proroga al rientro dei capitali.
E’ chiara la strategia dell’esecutivo di incamerare quante più istanze possibili per il pacifico rientro dei capitali, per poi concedere la proroga all’ultimo minuto.
Tutti gli studi infatti solo alacremente al lavoro per spedire le pratiche pronte al fine restare entro il termine del 30 settembre; in quanto, ad oggi, non è dato sapere se il decreto di proroga recherà delle variazioni alle condizioni per il rientro dei capitali come ad esempio l’aumento delle sanzioni o altre differenze che potrebbero penalizzare il contribuente che produce l’istanza dopo il 30 settembre 2015, oppure lasciare tutto come nelle norme attuali.
Quindi per la proroga dal 30 settembre al 30 novembre 2015 dell’adesione al rientro dei capitali cosiddetta voluntary disclosure bisogna attendere il Consiglio dei ministri di martedì 29 settembre 2015, da cui dovrebbe uscire un decreto apposito che riguarda non solo il rientro dei capitali ma anche il blocco agli aumenti della benzina, previsto dal 1° ottobre 2015.
Chiara quindi l’intenzione di far cassa subito con le istanza spedibili di rientro di capitali, salvo poi prorogare l’adesione per coloro che non c’è l’hanno fatto entro questo termine. Il gioco è rischioso, quindi chi ha la pratica pronta non esiterà a inviarla per il 30 cm.
Al Consiglio dei ministri di ieri, sono arrivati invece due D.P.R.:
il primo relativo alla misurazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni,
il secondo relativo alle modalità di calcolo e liquidazione dei compensi agli amministratori giudiziari iscritti all’albo apposito.
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