Vediamo come dovrebbe essere la procedura pratica per la riduzione dell’IRAP e dell’IRPEF, annunciata da Renzi, che investe anche gli incapienti.
RIDUZIONE IRAP.
L’annunciato taglio del 10% dell’IRAP, sta vedendo al lavoro i tecnici del MEF per scrivere il decreto di applicazione della diminuzione dell’IMPOSTA REGIONALE SULLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE.
La riduzione del 10% dell’imposta dovrebbe avvenire con un taglio lineare uguale per tutti. Infatti è stata accantonata la prima idea di agire sull’IRAP «solo per la componente LAVORO» che avrebbe penalizzato coloro che non hanno dipendenti, a favore delle solo di aziende più grandi e complesse, dove la forza lavoro è il primo fattore produttivo.
Quindi la riduzione dell’IRAP sarà spalmata tout court in misura eguale per ogni soggetto all’imposta regionale. L’aliquota di base quindi dovrebbe passare al 3,51 % (3,90% – 10%), ma lo stesso beneficio riguarderà anche le aliquote IRAP applicate in misura diversa per eccezione del settore di appartenenza.
La copertura dei 2 miliardi e 400 milioni di euro occorrenti per la riduzione dell’IRAP (come prevista dal governo Renzi) sarà finanziata dall’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento.
RIDUZIONE IRPEF.
Più complessi sono i calcoli e le simulazioni per rendere reale l’aumento di 85 euro in busta paga per 10 milioni di lavoratori che hanno un reddito lordo annuo non superiore a 25.000 euro.
In questo caso si interviene sulle detrazioni di imposta IRPEF che vanno a ridurre le trattenute in busta.
La detrazione IRPEF-base per lavoro dipendente aumenta da 1.880 euro a 2.400, e spetterà ai soggetti con reddito fino a 20 mila euro, anziché fino ad 8 mila attuali.
Per i redditi superiori la detrazione andrà a diminuire in funzione del reddito maggiore fino ad azzerarsi a quota 55mila euro lordi di reddito.
Con ogni probabilità dovrebbero essere queste le modalità con cui diventerà reale il notevole taglio del cuneo fiscale:
- Riduzione del carico fiscale alle imprese, attraverso la riduzione IRAP per 2,4 miliardi di euro di sconto annui;
- E il beneficio IRPEF (a regime) per 10 miliardi di euro annui, a favore di circa 10 milioni di italiani, che si tradurre in una busta paga più sostanziosa di 85 euro mensili (compresi co.co.co e co.co.pro) quando non percepiscano uno stipendio superiore a 1.500 euro netti mensili.
INCAPIENTI.
Per poter aumentare le buste paga anche degli incapienti (ossia di coloro che già oggi non hanno trattenute IRPEF in busta paga) si sta lavorando su due incrementi delle detrazione fissa di 1.880 euro annui fino a 8.000 euro di reddito. Ciò in quanto l’80% dei contribuenti con un reddito simile non subiscono trattenute IRPEF in quanto incapienti.
L’aumento dovrebbe essere doppio poichè aumenta il valore della detrazione da 1.800 a 2.400 euro annui, e si espande l’ambito di applicazione, che raggiunge, come detto, anche coloro che percepiscono redditi fino a 20mila euro annui.
A questo punto sembra scontato, per coloro che sono incapienti che si vedranno recapitare l’aumento anche senza essere tenuti a versare imposta, ma per certezza meglio aspettare.
fonte: Il sole 24 ore.
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