Pensione anticipata 2023: ecco quali sono i requisiti necessari per poter andare in pensione prima del compimento dei 67 anni. Al centro della Manovra 2023 c’è il dossier sulle pensioni: si discute sulle rivalutazioni monetarie degli assegni previdenziali in base al tasso di inflazione ed all’aumento delle pensioni minime a 600 euro, ma che ne sarà delle pensioni anticipate?
Quali saranno i requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata 2023? Il Disegno di Legge di Bilancio 2023 prevede i nuovi requisiti: 62 anni d’età e 41 di contributi. Tra le altre novità della manovra sul fronte previdenziale c’è la proroga dell’Ape Sociale e dell’Opzione Donna.
Pensione Anticipata 2023: ecco la misura flessibile per chi vuole andare in pensione prima
I requisiti standard per accedere alla pensione di vecchiaia prevedono il compimento dei 67 anni e con 20 anni di contributi, oltre che con un importo pensionistico che non potrà eccedere le cinque volte il trattamento minimo. Pertanto, tutti coloro che vogliono andare in pensione in anticipo potranno farlo accedendo alla misura Quota 103. Quali sono i requisiti necessari per andare in pensione prima?
Andare in pensione in anticipo con Quota 103: quali sono i requisiti necessari?
Per accedere alla pensione anticipata è possibile essere in possesso di questi requisiti: 62 anni d’età e 41 anni di contributi. Grazie a questa misura previdenziale sarà possibile andare in pensione in anticipo. Quota 103 possiamo definirla una sorta di Quota 41 a cui sono state apportate delle modiche. Grazie alla misura Quota 103 è possibile superare la misura Quota 102, che prevede la pensione con 64 anni d’età e 38 di contributi. Questa misura è in vigore fino al 31 dicembre 2022.
Quota 103: ci sono penalizzazioni?
La Manovra 2023 prevede la possibilità di accedere alla misura Quota 103 con almeno 62 anni di età e 41 di contributi, ma con un tetto per l’assegno pari a circa 2.600 euro al mese fino al compimento dei 67 anni necessari per avere diritto alla pensione di vecchiaia.
Cosa c’è da chiarire?
Rimane ancora nebulosa e senza una valida risposta la possibilità di continuare a lavorare e cumulare redditi da lavoro fino alla soglia di 5.000 euro.