Troppo tardi per la politica, la parola alle piazze.

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E’ nato Il movimento del «9 novembre dei forconi»  la parola ora alle piazze. La politica ha fallito senza ma e senza sé.

E’ una rivoluzione civile, speriamo senza violenza, di gente allo stremo,  che  “NON SA DI CHE VIVERE”  mentre l’esecutivo ottiene un’altra fiducia e il premier ancora parla di programmazione delle cose da fare. TROPPO TARDI.

Un movimento che può diventare pericoloso, la sua nascita è la dimostrazione del fallimento totale della politica.

I CITTADINI non possono più aspettare neanche un giorno, il potere scende in strada.

Troppo tardi per mettere in campo azioni aggressive contro la crisi, la disoccupazione, la chiusura delle aziende; i vari governi dall’ultimo di Berlusconi a quello di Letta non hanno “subodorato “la stringente difficoltà delle famiglie, gonfiata dai nuovi poveri della ex classe media, ma si sono avviluppati nelle solite schermaglie di palazzo 24 ore su 24.

La politica italiana impegnata nel mantenere gli accordi con l’Europa (che non si possono mantenere!) non si è resa conto di aver distrutto irrimediabilmente l’intero patrimonio delle micro aziende.

Ê troppo tardi per capire che la spinta fiscale verso l’alto e la recessione che invece tendeva verso il basso avrebbero creato la difficoltà di milioni di italiani solo per sopravvivere.

Ê troppo tardi per Matteo Renzi, per Silvio Berlusconi, per Enrico Letta e per Napolitano capire che occorrevano azioni forti come ad esempio il condono per recuperare risorse da impiegare nella riduzione delle tasse e del costo del lavoro.

Contro un grande problema ci vuole un’azione forte, che possa far invertire la tendenza negativa della recessione, il movimento dei forconi nasce spontaneamente da gente che non sa come tirare a campare, non sa come arrivare a fine mese, ed ha bisogno di risposte immediate non di programmazioni future e futuribili.

L’istinto di sopravvivenza non si può fermare.

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