Si respira nell’aria la sgradevole sensazione che il nostro Paese non ha speranze…
E’ ormai un’Italia senza progetti sul necessario rinnovamento e senza possibilità di metamorfosi virtuose; uno Stato insomma “da formattare” come “un computer mal funzionante”.
“Via tutti i programmi obsoleti” che ne rallentano il funzionamento, e via tutti i file che non occorrono, per poter ripartire da zero, con applicazioni completamente nuove, che non funzionerebbero su di un sistema che lavora sotto sforzo, lento e “imballato”.
1) Un potere legislativo troppo macchinoso, con due camere, che per promulgare una Legge impiegano tempi biblici.
2) Un potere esecutivo, viziato da un’organizzazione decentrata tra Regioni, Province e Comuni, che di fatto impediscono la certezza delle azioni in conformità alla legge.
3) Un potere legislativo che impiega troppi anni per fornire un sentenza passata in giudicato.
UN COMPUTER PIENO DI VECCHI PROGRAMMI.
L’Italia è come quei computer vecchi e carichi di cose inutili, programmi installati forse 20 anni fa, che rallentano il sistema, e che senza “UNA formattazione A BASSO LIVELLO” un giorno o l’altro ci lascerà a piedi.
UN PAESE ANCORA ALLA RICERCA DEL SUO LEADER.
Un Paese, l’Italia, che è ancora alla ricerca del suo “leader”. Un leader alla GIOLITTI o alla DE GASPERI, che abbia il coraggio della realtà da affrontare, non un leader di contenimento PIENO DI contraddizioni interne, che covano un’esplosione dello Stato sociale, della politica, dell’economia, dell’immigrazione, della giustizia.
Uno Stato che ancora non è riuscito a recuperare la fiducia dei suoi cittadini, in cui identificarsi.
Il rapporto tra Stato e cittadini italiani è come quello delle coppie separate in casa, che fanno finta di andare d’amore e d’accordo, per il bene dei figli, ma sotto sotto, ognuno cerca di fregare l’altro.
Alla fine entrambi restano senza quattrini: perchè cercando di rubarsi in casa, non hanno pagato i propri debiti, ed entrambi hanno perso la casa.
Aumentano le tasse —–>> Aumenta l’evasione
Aumenta l’evasione —–>> aumentano le tasse.
Un ciclo senza fine.
IL TEMPO PREZIOSO CHE STIAMO PERDENDO.
Si sta perdendo tempo prezioso … per la sopravvivenza e la rinascita di questo Paese.
LA PROPAGANDA DETTA LE AZIONI.
Esistono ancora politici capaci di fare propaganda con concessioni ridicole (vedi IMU), a cui peraltro “credono”, con perfetto “shakespeariano sofferente”.
Interpretazioni che riescono anche in momenti drammatici, in cui accanto alla difficoltà della “SOLA sopravvivenza” di una economia allo stremo, c’è un’Italia ancora viva, strozzata dalle tasse e dalla burocrazia … ma ancora in piedi anche con azioni politiche inutili, come le semplificazioni (anacronistiche e che non semplificano), ma che ancora non ci sta… a soccombere alla balcanizzazione.
Una lotta alla disoccupazione “sterile”, per la quale si utilizza una strada secondaria, “quella degli incentivi per le assunzioni di giovani e disoccupati” mentre proprio lì vicino c’è un grande viale, che una volta imboccato, non ti fa sbagliare strada: la riduzione del cuneo fiscale.
Un Paese l’ITALIA, destinato a soccombere sotto il peso del debito e degli interessi sul debito, che ogni giorno crea una nuova imposta.
Un Paese bieco, che non ha il coraggio di aprire gli occhi e vedere il grande Ponte della salvezza (che gli si staglia davanti) ma continua a prendere viottoli, tratturi e stradine di campagna con cui crede di mettersi al riparo.
La crudezza dei fatti e della realtà ci potrà far risorgere in un nuovo corso”.
GLI ITALIANI SENZA OPINIONI.
Occorre stimolare le opinioni personali degli italiani per il cambiamento.
Convincimenti, oggi costruiti e plagiati dai media e dalle tv (strumenti da buttare in strada dopo averli distrutti.. ).
Bisogna leggere – invece – approfondire per farsi delle «”proprie”» opinioni, non quelle assorbite e digerite del tgX o del tgY.
Solo attraverso l’evoluzione culturale delle opinioni politiche di un Paese sordo, «possono arrivare le forze per dare una scossa positiva al nostro convivio morente» “sul tappeto” per opera dei suoi stessi rappresentanti ed anche dei suoi cittadini.
Cittadini lamentosi di chi ci governa:
– Pronti a manifestare contro l’evasione fiscale sistemica, ma che quando devono acquistare la propria casa, si prostrano in ginocchio per dichiarare il meno possibile;
– Nauseati dalla grande disoccupazione, ma che poi rifiutano un lavoro, perchè la sede dell’azienda è a 50 km da casa propria.
IL TUTTO “in un conflitto di interessi permanente e sistemico” a cui come per i computer bisogna lanciare un bel “formattone”.
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